Il “trucco” dietro al video dell’iPhone che esplode a distanza tramite un segnale

Non c’è alcuna tecnologia in grado di far esplodere uno smartphone da remoto senza modifiche fisiche o interventi esterni

Circola un video che mostra un iPhone che esplode tramite un segnale a distanza in un laboratorio, senza alcuna modifica apparente al dispositivo. Il filmato ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli utenti, alimentando la paura che uno smartphone possa essere manipolato da remoto tramite un segnale per farlo esplodere in maniera controllata. Ma è davvero possibile? Capiamo meglio di cosa si tratta.

Per chi ha fretta

  • Il filmato mostra un esperimento in cui un iPhone esplode apparentemente senza alcun intervento fisico o l’uso di esplosivi visibili.
  • I post che lo accompagnano suggeriscono che questo dimostrerebbe la possibilità di far esplodere smartphone a distanza con un semplice “segnale” generato da una speciale apparecchiatura, provocando allarme tra gli utenti.
  • In realtà, il video non è recente ed è tratto da un esperimento pubblicato nel 2011 da un canale YouTube statunitense. L’iPhone utilizzato è un modello di prima generazione, e l’esplosione è provocata dall’applicazione di un impulso ad alta tensione tramite un generatore esterno. Non c’è alcuna tecnologia in grado di far esplodere uno smartphone da remoto senza modifiche fisiche o interventi esterni.

Analisi

Il video è stato condiviso su Facebook e sta circolando anche su X. La maggior parte dei post è accompagnata dal seguente testo:

CLICK… BOOM

Ecco un piccolo esperimento in cui si fa esplodere la batteria di un iPhone con un semplice segnale, senza esplosivi o altro.

Lo so che tra voi ci sono gli esperti che commenteranno “ma non è possibileeh!!”, ma il dubbio che questi aggeggi di cui è impossibile fare a meno (vedi ad esempio Spid) siano delle bombe innescate, un pochino rimane.

Forse nessuno è al sicuro, ma noncielodikeno.

Un’altra versione del post facebook recita:

Esperimento con l’iPhone, in cui il segnale fa esplodere lo smartphone con la batteria senza bisogno di modifiche. La batteria stessa è già una fonte abbastanza capiente di esplosivo.

Il cellulare non ti appartiene e la capacità di farti saltare la mano o la faccia è in mano ad altre persone.

L’esperimento del 2011 con l’iPhone

Grazie alla nostra analisi, siamo riusciti a tracciare l’origine della breve clip di 15 secondi. Essa proviene da un video pubblicato il 14 maggio 2011 sul canale “Chaotic Good,” in cui un iPhone di prima generazione, donato da un utente, viene distrutto mediante una scarica elettrica di 1800 volt.

L’operazione avviene tramite l’utilizzo di un thumper, un generatore di sovratensione utilizzato principalmente nell’industria per testare la qualità di isolamento e rilevare guasti in cavi elettrici sotterranei e altre apparecchiature ad alta tensione. Il thumper funziona accumulando energia elettrica in un insieme di condensatori per poi scaricarla rapidamente, generando un impulso ad alta tensione che viene inviato attraverso i cavi da testare. Nel video, possiamo notare chiaramente che l’iPhone viene collegato al supporto di scarica del thumper tramite un filo iniziatore, necessario per trasmettere l’impulso elettrico che innesca una reazione esplosiva.

Questo dimostra che l’eventuale esplosione non deriva da un semplice segnale inviato a distanza, ma è il frutto di una manipolazione diretta e mirata tramite un dispositivo industriale appositamente progettato per tali operazioni. Inoltre, come si può notare al minuto 3:46, nonostante la violenta scarica elettrica, la batteria dell’iPhone non è esplosa né ha preso fuoco. L’unico segno evidente del processo distruttivo è la cover, che appare gravemente danneggiata e bruciacchiata. Un risultato che evidenzia ulteriormente la sicurezza intrinseca delle batterie al litio, anche in situazioni estreme.

Il mito delle batterie al litio che esplodono a distanza

Non esiste un metodo per far esplodere un iPhone tramite un segnale a distanza. Inoltre, il termine “esplosione” è improprio quando si parla di batterie al litio, come quelle contenute negli smartphone. Quando una batteria al litio è danneggiata o soggetta a condizioni estreme, come surriscaldamento o sovraccarico, può verificarsi un fenomeno chiamato run-away termico, un processo in cui i componenti chimici all’interno della batteria si degradano rapidamente, producendo gas e calore che possono causare lo scoppio della batteria o un piccolo incendio. È quindi più accurato parlare di “incendio”,”rottura” o “scoppio” della batteria, piuttosto che di “esplosione” nel senso tradizionale del termine. In ogni caso, l’eventualità che questo accada è molto rara.

Conclusioni

Sebbene le batterie al litio possano comportare rischi in condizioni estreme, non esplodono come accade con le sostanze esplosive. La sicurezza degli smartphone e delle loro batterie rappresenta una priorità fondamentale per i produttori, i quali implementano numerosi sistemi di protezione per evitare incidenti. Pertanto, video e post che suggeriscono la possibilità di far esplodere un iPhone attraverso un segnale a distanza sono fuorvianti e privi di fondamento scientifico.

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