Dopo Haniyeh, Nasrallah. Perché Israele ha colpito ora e cosa può fare adesso l’Iran – Il videocommento di Dario Fabbri
Quali scenari apre l’uccisione di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, da parte di Israele? Perché lo Stato ebraico ha colpito ora? E come reagirà l’Iran di Ali Khamenei? Dario Fabbri, esperto di geopolitica e direttore della rivista Domino, analizza la situazione e i possibili scenari regionali. «Da un lato Israele con l’uccisione del capo di Hezbollah vuole segnalare il ripristino definitivo della sua deterrenza» a poco meno di un anno dal 7 ottobre, spiega Fabbri. Poi c’è un obiettivo più largo, tattico, ossia «ricostruire quel cuscinetto a settentrione del territorio nazionale» cancellato dal giorno della strage di Hamas, con oltre 60mila israeliani evacuati. Sullo sfondo, lo scontro storico con il vero grande nemico: l’Iran. Dietro il raid devastante di venerdì pomeriggio su Dahyeh sta infatti, spiega Fabbri, «una scommessa: che il patron iraniano e i suoi satelliti non abbiano la capacità di reagire come non l’hanno avuta con Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas. Ma è una scommessa, vedremo se sarà corretta nei prossimi giorni».
In copertina: Una manifestazione di protesta contro l’eliminazione di Hassan Nasrallah per le strade di Teheran – 28 settembre 2024 (EPA/ABEDIN TAHERKENAREH)
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