L’annuncio di Israele: «Nasrallah è morto». Poi, dopo ore, arriva la conferma di Hezbollah

Questa mattina fonti vicine a Hezbollah lo davano come «non raggiungibile», ma alla fine arriva la conferma dopo la tesi dell’Idf

Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, è morto. In tarda mattinata, il Partito di Dio libanese ha confermato la morte del suo leader, dopo che in mattinata si era limitato a dire che «non era raggiungibile». I primi a dare l’annuncio del decesso sono stati membri dell’esercito israeliano, precisando che il leader del gruppo terroristico libanese è morto durante gli attacchi dell’Idf contro il suo quartier generale a Beirut. Le voci sulla possibile morte del leader del Partito di Dio si sono rincorse da ieri, venerdì 27 settembre. «A seguito di informazioni precise fornite dall’Idf e dall’apparato di sicurezza israeliano, i caccia dell’aviazione militare israeliana hanno effettuato un attacco mirato al quartier generale centrale dell’organizzazione terroristica Hezbollah, situato sotto un edificio residenziale nell’area di Dahieh a Beirut», affermano le forze armate israeliane. Poi, infine, la conferma dal Partito di Dio.


Il destino del capo di Hezbollah

Una fonte vicina al vicina al movimento sciita libanese aveva detto in precedenza che Nasrallah «sta bene». L’agenzia di stampa iraniana Tasnim aveva riferito che il leader «si trova in un luogo sicuro ed è ancora vivo». Un alto funzionario della sicurezza iraniana ha affermato che Teheran stava controllando il suo stato. Ieri sera, il portavoce dell’esercito israeliano (Idf), Daniel Hagari, aveva detto che L’Idf stava ancora esaminando i risultati del suo attacco al quartier generale di Hezbollah a Beirut, dove si ritiene ci fosse anche Nasrallah. L’esercito israeliano ha avvertito i civili in alcune zone della roccaforte di Hezbollah a sud di Beirut di evacuare l’area prima di condurre il secondo bombardamento nella zona di Tiro. L’Idf ha riferito che i suoi attacchi aerei hanno ucciso «Muhammad Ali Ismail, il comandante dell’unità missilistica di Hezbollah nel sud del Libano, e il suo vice». Oltre ad «altri alti funzionari».


Nascosto dal 1993

Nasrallah nel 1992 ha ereditato il bastone del comando da Abbas Musawi, ucciso da missili sparati da un elicottero israeliano. 64 anni, da tempo agisce da remoto ed è circondato da un sistema di sicurezza composto da più uomini. Appare raramente in pubblico dopo la guerra tra il suo movimento e l’esercito israeliano nell’estate 2006. Che si è conclusa secondo lui con una «vittoria divina». La sua residenza è segreta. Nasrallah ha trasformato Hezbollah in una forza politica rappresentata in parlamento e nel governo. Ha sviluppato l’arsenale del suo gruppo, che secondo lui dispone di 100 mila combattenti e di armi potenti, tra cui missili ad alta precisione. Dall’inizio della guerra di Gaza ha aperto e gestito il fronte libanese.

L’attacco con i cercapersone

Tra il 17 e il 18 settembre il sistema di comunicazione di Hezbollah, fatto di pager cercapersone, è stato colpito dall’esplosione combinata dei dispositivi e delle ricetrasmittenti. La settimana successiva l’Idf ha lanciato una campagna di bombardamenti. Provocando più di 500 morti in poche ore. Nell’attacco potrebbero essere morti, o comunque colpiti, il presidente del consiglio esecutivo di Hezbollah e cugino di Nasrallah, Hashem Safieddime, e il parlamentare del partito Alì Ammar. Secondo alcuni report citati da Channel 12, Zainab Nasrallah, figlia del segretario generale di Hezbollah, è stata uccisa nell’attacco. Intanto la Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha convocato una sessione d’emergenza del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale presso la sua abitazione.

Il raid

I social libanesi hanno mostrato le immagini delle vaste deflagrazioni, scoppi multipli in successione, coltri di fumo nero e rosso che si sono alzate su un’area che comprende l’intero blocco di edifici residenziali centrato dai caccia israeliani nelle fondamenta. Secondo la stampa del Paese dei Cedri, sei palazzi sono stati rasi al suolo e circa 20 missili sono stati sparati dagli aerei da combattimento partiti dalle basi nel Golan, provocando almeno due morti e 76 feriti. Gli Stati Uniti, hanno riferito funzionari israeliani, sono stati informati del raid prima che fosse messo a segno. Ma il Pentagono ha negato dicendo che il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, mentre seguiva l’operazione in corso dal bunker di Tel Aviv.

In copertina: Un discorso di Hassan Nasrallah trasmesso in un bar di Beirut, in Libano, 19 settembre 2024 (EPA/Wael Hamzeh)

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