Mestre, migliaia in marcia per ricordare Giacomo Gobbato, ucciso a coltellate per sventare una rapina: «Cambiamo la città» – Il video

«Per Jack, per noi, per tutti: riprendiamoci la città», si legge nei cartelli portati dagli amici del 26enne originario di Jesolo

Migliaia di persone si sono ritrovate questo pomeriggio a Mestre (Venezia) per percorrere le vie centrali della città in memoria di Giacomo Gobbato, il 26enne tragicamente ucciso a coltellate lo scorso 22 settembre mentre tentava di difendere una donna durante una rapina. A guidare il corteo, ampiamente participato, lo striscione che recita «Per Jack, per noi, per tutti: riprendiamoci la città», portato con orgoglio dagli amici del centro sociale Rivolta di Marghera, che Giacomo frequentava quotidianamente. Alle loro spalle, una folla di partecipanti ha seguito il corteo: cittadini, associazioni, rappresentanti delle comunità straniere e alcuni sindacati. La manifestazione, partita dalla stazione dei treni, luogo noto per spaccio, furti e rapine, ha attraversato Corso del Popolo, la via dove è avvenuta l’aggressione a Giacomo, per poi spostarsi in via Tasso, dove è stato bloccato il presunto assassino mentre tentava una seconda rapina ai danni di una turista giapponese. Infine, la marcia ha raggiunto il centro. Lunedì pomeriggio, invece, si svolgeranno i funerali di Gobbato a Jesolo.


L’esercito di “invisibili”

«Non si può ignorare l’esercito di “invisibili” nelle nostre strade, la disperazione di chi non ha nulla e quindi nulla da perdere, ma bisogna intercettarli con servizi sul territorio prima che si trasformino in problemi di ordine pubblico», dichiarano gli attivisti promotori del corteo. «Scendiamo in piazza per chiedere un cambiamento profondo e per raccogliere l’altruismo e l’amore per questa città di Jack e Sebastiano nel loro gesto e per restituire speranza a tutti coloro che credono in una città migliore e libera», aggiungono.


Le critiche al sindaco

Lo slogan che risuona con forza è «Jack è vivo e lotta insieme a noi», mentre i cartelli denunciano: «La città è di chi la vive, non di chi la svende», con riferimento alle politiche del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «La città va vissuta, non abbandonata». A puntare il dito contro il primo cittadino anche il consigliere comunale di Venezia, Gianfranco Bettin, che nelle scorse ore ha criticato la contrarietà del sindaco a possibili cortei organizzati dai centri sociali prima dei funerali di Giacomo. «Un sindaco che parla come un capo fazione e non come un sindaco, denigrando i promotori e i partecipanti alla manifestazione in memoria di Giacomo e per una città più giusta», chiosa Bettin. Il consigliere ricorda, inoltre, che il corteo è sostenuto da chi, come Sebastiano, ha affrontato l’aggressore insieme a Giacomo. Quel giorno, infatti, il 26enne non era solo: era accompagnato dall’amico Sebastiano B., che ha riportato una ferita alla gamba, ma è sopravvissuto. La marcia di oggi, organizzata da chi conosceva bene Giacomo e condivideva le lotte al suo fianco, nasce per ricordarlo e portare avanti le battaglie per cui lottava.

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