Milano, il cartello-shock contro Liliana Segre alla manifestazione pro-Palestina: «Agente sionista» – La foto

Un cartello con lo stesso slogan pure contro il ministro della Difesa Crosetto. Lo sdegno delle forze politiche

Durante una manifestazione a sostegno della Palestina tenutasi oggi 28 settembre a Milano, alcuni cartelli denigratori con la scritta «Agente sionista» hanno preso di mira la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al lager di Auschwitz, oltre che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e altri esponenti. Il cartello contro Segre ha suscitato un’ondata di sdegno e condanna da parte del mondo politico e civile. Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, ha sottolineato come la senatrice a vita meriti «solo rispetto, per la sua storia, per il suo pensiero, per il suo impegno politico e culturale», aggiungendo che l’episodio rappresenta un insulto non solo alla senatrice, ma anche alla città di Milano, un luogo che dovrebbe essere «simbolo di apertura e pluralismo culturale».


ANSA | Paolo Salmoirago / Cartello contro Liliana Segre, 28 settembre 2024, Milano

«Solidarietà a Segre»

Anche l’eurodeputata del Pd, Pina Picierno, ha espresso solidarietà a Liliana Segre, ricordando come la senatrice abbia vissuto sulla propria pelle la crudeltà dell’antisemitismo. «Ancora una volta le piazze italiane sono protagoniste di un sabato dove l’antisemitismo la fa da padrone. Riprendendo la vergognosa lista di proscrizione fatta dai Carc e dal nuovo PCI, oggi sono state esposte, durante un corteo a Milano, foto di cittadini che hanno la sola colpa di essere ebrei marchiati con la scritta Agente sionista», dichiara. «Come ottant’anni fa, come nei punti più bui della storia, riparte la caccia all’ebreo. La mia solidarietà a loro e in particolare alla senatrice Liliana Segre, che la crudeltà antisemita l’ha vissuta sulla propria pelle e con coraggio continua a lottare contro l’odio», conclude. Sulla stessa linea interviene anche il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano Davide Romano: «Siamo stufi di questa ennesima manifestazione di odio con annesse minacce personali». Condanna al gesto anche dal direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano .


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