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Il Piano strutturale di Bilancio secondo il ministro Giorgetti: «Non lascia indietro nessuno»

28 Settembre 2024 - 11:28 Redazione
giancarlo giorgetti crescita pil revisione conti economici
giancarlo giorgetti crescita pil revisione conti economici
Confermato il taglio del cuneo fiscale, in modo da renderlo strutturale. E ci sarà attenzione particolare «sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario», sottolinea il ministro

«La situazione economica, occupazionale e di finanza pubblica dell’Italia è in miglioramento malgrado la caduta dei livelli produttivi dell’industria, il preoccupante allargamento dei conflitti internazionali e sfide tecnologiche e ambientali di crescente complessità». Questa l’analisi del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella premessa al Piano Strutturale di Bilancio (Psb). Il governo userà il cosiddetto spazio fiscale, ovvero le risorse che emergono tra l’andamento dei conti e le nuove previsioni programmatiche per mantenere strutturale il taglio del cuneo (un obiettivo che il ministro aveva già anticipato al Festival di Open) e le tre aliquote Irpef ma anche per nuove misure previste all’interno della manovra. Ulteriori interventi, invece, saranno finanziati dalla lotta all’evasione, dal concordato biennale e dalla riduzione della spesa.  «Lo spazio fiscale risultante tra andamenti del saldo nominale primario e quello a legislazione vigente è finalizzato al finanziamento delle cosiddette politiche invariate e delle nuove misure che il Governo intende adottare. Altri interventi saranno opportunamente finanziati con risorse derivanti dall’adempimento collaborativo e da altre misure di contrasto dell’evasione fiscale, nonché da misure di contenimento delle uscite», scrive il ministro.

Le anticipazioni

Secondo quanto riportato dal Sole 24Ore il freno alla spesa primaria netta sarà particolarmente tirato nei prossimi due anni, ma ci sarà un allentamento dal 2027. La correzione strutturale dei conti sarà dello 0,55% del Pil, nei dintorni dei 12 miliardi all’anno nel 2025 e nel 2026, per poi attestarsi allo 0,5%. E il debito, come anticipato sul quotidiano giovedì, continuerà invece a salire in rapporto al prodotto per la spinta delle ricadute del Superbonus (vicine ai 40 miliardi all’anno) prima di scendere sensibilmente dal 2027.

«Piena attuazione del Pnrr e riforme per giustizia e fisco »

Altre nuove indicazioni sono la piena attuazione degli impegni assunti con il Pnrr e poi una serie di riforme che riguarderanno dal fisco alla giustizia con l’arrivo di «nuove misure volte a migliorare la compliance nelle transazioni che coinvolgono il consumatore finale in campo tributario e la riduzione della durata dei processi e abbattimento dell’arretrato in quello giudiziario». Migliorie previste anche nella Pa, digitalizzazione, la concorrenza e l’ambiente imprenditoriale nella nuova legge Concorrenza 2024. Saranno poi attuate «misure per migliorare la programmazione e il controllo della spesa pubblica e per responsabilizzare i centri di spesa a livello statale, regionale e locale in coerenza al progredire della cosiddetta ‘Autonomia differenziata’».

Sfidare lo stock del debito pubblico

«La sfida più grande per il Paese è rappresentata dall’elevato stock di debito pubblico e dal relativo onere per interessi. Essi hanno spiazzato ogni margine per disegnare politiche pubbliche di sostegno alla crescita negli ultimi decenni», spiega Giorgetti nella premessa. «Gli spazi, sia pur limitati, per gli investimenti pubblici concessi dal Piano dal 2027 e una politica di bilancio prudente e credibile sono due elementi cruciali per aggredire il fardello del debito e della spesa per interessi, alleggerendolo in modo strutturale. Il sentiero di politica fiscale che il Piano propone è realistico, credibile e prudente. Esso disegna un percorso che consentirà di comprimere stabilmente i tassi di interesse sul debito e lo spread sulle nuove emissioni». Il Piano strutturale di bilancio «non lascia indietro nessuno. Si concentra sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario», sottolinea il ministro. «Ma poiché nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, accanto al potenziamento e all’ordinato sviluppo dei pilastri complementari di previdenza e sanità – prosegue -, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati».

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