Stalking, Morgan e la giustizia riparativa: «Non andrò in un centro antiviolenza»

Soddisfatti i suoi legali, ma lui su Instagram scrive: «Non andrò in nessun centro antiviolenza»

Accederà alla giustizia riparativa Marco Castoldi, in arte Morgan, a processo per stalking ai danni dell’ex fidanzata Angelica Schiatti. Ieri, venerdì 27 settembre, il Tribunale di Lecco ha accolto la richiesta dell’artista di essere ammesso alla giustizia riparativa e iniziare un percorso di lavoro individuale per degli specialisti. Si tratta di una procedura complementare al processo, che – in caso di condanna – potrebbe permettere a Morgan di ottenere una riduzione della pena. Gianluca Piantadosi, giudice del Tribunale di Lecco, ha rinviato il processo al prossimo 14 marzo. In quella data, si discuteranno eventuali questioni preliminari e si valuterà l’esito del percorso che il cantautore ha accettato di intraprendere.


Le accuse nei confronti di Morgan

Morgan è a processo con l’accusa di aver perseguitato la ex dalla fine della loro storia con messaggi e telefonate. Accuse per cui lui si professa innocente. La vicenda ha avuto una grossa eco mediatica, che ha avuto anche l’effetto di spingere alcune aziende ad annullare importanti collaborazioni professionali precedentemente concordate con lo stesso Castoldi.


La risoluzione del conflitto

Oltre alle sedute con degli specialisti ci sarà un incontro per la risoluzione del conflitto tra le due parti, alla presenza di un mediatore. «Siamo soddisfatti della decisione del giudice, che ha compreso le intenzioni e l’impegno di Castoldi e l’utilità di un invio delle parti al Centro per la giustizia riparativa e mediazione penale», ha detto all’Ansa Rossella Gallo, avvocata di Morgan. L’auspicio dei legali è che il loro assistito «possa riprendere immediatamente le proprie attività lavorative ingiustamente interrotte» ma anche «non leggere più sulla stampa notizie distorte in merito ai contenuti processuali». Di ben altro tenore il commento dello stesso Morgan, che su Instagram scrive: «Non andrò in nessun centro antiviolenza, non ho fatto violenza a nessuno. Io sono un centro antiviolenza».

L’accusa si chiama fuori

A storcere il naso di fronte alla decisione del Tribunale di Lecco sono i legali di Angelica Schiatti. Maria Nirta, l’avvocata che difende la giovane cantautrice monzese, parla della giustizia riparativa come una «soluzione non percorribile». Il percorso che ora Morgan dovrà intraprendere potrebbe portare anche a un nuovo incontro con Schiatti. Qualora lei decidesse di non aderire, il giudice potrebbe offrire a Morgan di confrontarsi con un’altra vittima di stalking.

In copertina: Morgan durante una conferenza stampa nella sede della Rai a Roma, 6 aprile 2023 ANSA/Angelo Carconi)

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