Austria, l’ultradestra trionfa alle elezioni: «Pronti a guidare il governo». Accordo coi Popolari o grande coalizione, cosa succede ora
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L’ultradestra vola alle elezioni legislative svoltesi oggi in Austria. Quando lo scrutinio si ormai praticamente concluso, il Partito della Libertà (Fpo) guidato da Herbert Kickl si afferma col 28,8% dei consensi: un balzo di oltre 12 punti rispetto alla precedente tornata. L’Ovp, il partito dei Popolari guidati dal Cancelliere uscente Karl Nehammer, si ferma poco più indietro, al 26,2%, ma il loro è un crollo rispetto al 2019. I socialdemocratici dell’Spo sono terzi col 21,1%, mentre i Verdi si fermano all’8,3%, superati dal Neos. A mettere per primo il sigillo sulla vittoria è stato il portavoce dell’Fpo Michael Schnedlitz: «Grazie, grazie a ogni singolo elettore: oggi gli austriaci hanno fatto la storia. La popolazione si è espressa chiaramente a favore del cambiamento», ha commentato il rappresentante dell’ultradestra già pochi minuti dopo la diffusione dei primi exit poll. Poi è intervenuto pure il leader del partito e candidato Cancelliere: «I risultati non potevano essere più chiaro. Ora siamo pronti a guidare un governo», ha detto Herbert Kickl, sfidando gli altri partiti a dimostrare il loro grado di democrazia, stante il fatto che «non si può andare avanti così in questo Paese».
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La «Fortezza Austria» e il Cancelliere in difficoltà
L’Fpo ha fatto una lunga e dura campagna elettorale all’insegna dello slogan “Fortezza Austria”. La ricetta è quella della chiusura totale agli immigrati, compresa la sospensione del diritto d’asilo (incompatible col diritto europeo e internazionale) e la deportazione degli «stranieri non invitati». Il partito, da sempre vicino a quello di Vladimir Putin, propugna anche la sospensione delle sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. E nella sua compagine fanno capolino personaggi e temi neonazisti. Anche per questo il leader dei Popolari austriaci e Cancelliere uscente Karl Nehammer ha dipinto in campagna elettorale Kickl come un estremista inavvicinabile. E questa sera, a urne chiuse, ha riconosciuto il sorpasso da destra dell’Fpo, ma ha ribadito che «quel che ho detto prima delle elezioni lo dico anche dopo». I due partiti in realtà hanno già governato insieme, più di una volta, nel recente passato. Mai però con l’Ovp in posizione di comprimario.
Le consultazioni e le possibili coalizioni
A sciogliere la matassa dovrà essere nei prossimi giorni (o settimane) il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen, che proviene dalle fila dei Verdi. «Ora è il momento di costruire ponti, parlarsi l’un l’altro, negoziare per trovare buoni e solidi compromessi», ha mandato a dire Van der Bellen ai partiti in vista delle consultazioni. Lasciando intendere che la soluzione non è con ogni probabilità dietro l’angolo. «Trovare queste soluzioni può richiedere tempo, signore e signori: tempo ben speso». Se centrodestra e destra estrema non dovessero accordarsi, un’altra ipotesi in campo è quella di una grande coalizione tra i nemici storici del’Ovp (Popolari) e Spo (socialdemocratici). In ogni caso, saranno necessari almeno per qualcuno dolorosi compromessi.
In copertina: Il leader dell’Fpo Herbert Kickl al comizio di chiusura della campagna elettorale – Vienna, 29 settembre 2024 (EPA/FILIP SINGER)
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