«È brutto quando una donna fa l’uomo». Polemiche in Belgio per la risposta del Papa

Le parole pronunciate davanti a studenti e docenti dell’università di Lovanio

All’antica università di Lovanio, a 26 chilometri da Bruxelles, l’ateneo è in protesta dopo le ultime parole pronunciate da Papa Francesco, durante la sua visita in sede. Il pontefice poche ore prima ha espresso davanti a corpo accademico e studenti: «È brutto quando la donna vuole fare l’uomo». Ma procediamo con ordine. Il caso è ricostruito oggi su Il Messaggero. Il Pontefice era chiamato a parlare del ruolo della donna nella società, davanti alla domanda di una studentessa che sosteneva come le donne siano state rese invisibili dalla Chiesa.


Il passaggio incriminato

«Pesano violenze e ingiustizie, insieme a pregiudizi ideologici. Perciò bisogna ritrovare il punto di partenza: chi è la donna e chi è la Chiesa. La Chiesa è donna, il popolo di Dio, non un’azienda multinazionale. La donna, nel popolo di Dio, è figlia, sorella, madre. Come io sono figlio, fratello, padre. Queste sono relazioni, che esprimono il nostro essere a immagine di Dio, uomo e donna, insieme, non separatamente!», spiega il Papa. E ancora: «Ciò che è caratteristico della donna, ciò che è femminile, non viene sancito dal consenso o dalle ideologie». «A partire da questa dignità, comune e condivisa, la cultura cristiana elabora sempre nuovamente, nei diversi contesti, la vocazione e missione dell’uomo e della donna e il loro reciproco essere per l’altro, nella comunione. Questo sarebbe maschilismo e femminismo. Non l’uno contro l’altro, in opposte rivendicazioni, ma l’uno per l’altro», ha aggiunto. Per poi concludere: «Donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale. Per questo è più importante la donna dell’uomo, ma è brutto quando la donna vuole fare l’uomo. La Chiesa è donna, non è maschio». Una tesi che non convince molto gli studenti. Non solo, due giorni fa il Papa era stato sollecitato dal rettore della sede primaria di Lovanio a sbloccare il sacerdozio femminile. Ieri mentre visitava la nuova sede, spiega Il Messaggero, (stavolta diretta da una rettrice) ha fatto di tutto per scansare la spinosa questione. Un argomento più insidioso delle domande ricevute ieri dagli studenti.


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