Ma gli uomini quando hanno l’influenza esagerano o la loro febbre è davvero più pesante?
Quante volte sarà capitato di avere a che fare con un meme o un reel Instagram che prende in giro sui social la cosiddetta «man flu», ovvero quando il maschio e la febbre diventano un’unica cosa con sceneggiate da punto di morte. Reazioni esagerate su un raffreddore, stereotipi classici, mentre la donna, colpita magari dallo stesso virus è in grado di lavorare, fare le faccende domestiche, seguire i figli. Ma è davvero finzione o la man flu è una cosa seria? Se lo chiede il Corriere della Sera. Il tema incuriosisce da sempre i ricercatori. Nel 2017, con la pubblicazione sul British Medical Journal, uno studio intitolato «La scienza dietro la man flu» a firma del medico canadese Kyle Sue, cita una serie di dati scientifici a sostegno del fatto che gli uomini potrebbero effettivamente manifestare sintomi più gravi rispetto alle donne.
Questione, forse, di ormoni
Tutto parte da un sistema immunitario più debole rispetto a quello delle donne. «Questo è un aspetto che abbiamo potuto osservare durante la pandemia da Covid, con gli uomini che avevano un tasso di ospedalizzazione e mortalità più elevati» dichiara al Corriere Dario Manfellotto, del Dipartimento di Emergenza e Medicina Interna, Ospedale Isola Tiberina, Gemelli-Isola di Roma. Ma l’aspetto non è più così evidente e stabile nelle infezioni più comuni. Ma potrebbe esser anche una questione ormonale. In base allo studio di Kyle Sue, effettuati sui topi, il testosterone sembra ridurre il funzionamento di alcune cellule del sistema immunitario e la difesa dalle infezioni virali; mentre al contrario gli estrogeni, in particolare l’estradiolo, le potenzia. « L’uomo, che questa narrazione sull’influenza maschile dice si lamenti di più, ha una risposta alle infezioni più o meno efficace? Difficile dirlo. Fattori genetici, epigenetici, ormonali e ambientali contribuiscono alle differenze tra i due sessi, ma la loro interazione è solo parzialmente conosciuta. Per ora l’esistenza della “man flu” appare qualcosa di aneddotico e non supportata da dati scientifici solidi», spiega Manfellotto.
(foto di Kristine Wook su Unsplash)
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