Genoa-Samp, convalidati gli arresti per i 5 ultras. La procura studia l’accusa per devastazione e saccheggio: rischierebbero fino a 15 anni

I protagonisti degli scontri hanno risposto alle domande del giudice ammettendo le loro colpe. Ma la procura vuole andare fino in fondo

Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato gli arresti degli ultras di Genoa e Sampdoria coinvolti negli scontri di giovedì scorso a margine del derby della Lanterna. I cinque tifosi – tre del Genoa e due della Sampdoria – hanno risposto alle domande del giudice, ammettendo i fatti e dicendosi pentiti e disponibili anche a risarcire i danni. Per uno di loro, già coinvolto nei disordini attorno a Genoa-Siena del 2012, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari, per gli altri l’obbligo di firma e il Daspo per cinque anni. Le accuse a loro carico a vario titolo sono di resistenza aggravata, rissa e porto abusivo di oggetti atti a
offendere. Ora però, secondo quanto riporta l’Ansa, la procura starebbe valutando se contestare agli ultras arrestati anche le accuse di associazione a delinquere, devastazione e saccheggio o pubblica intimidazione con uso delle armi. Reati che prevedono condanne dagli 8 ai 15 anni. Prima, però, dovrà arrivare la relazione della Digos con il calcolo totale dei danni e le identificazioni di quanti hanno partecipato ai tafferugli. La procura farà anche appello contro la scarcerazione degli ultras marsigliesi fermati fuori dallo stadio la sera di giovedì dopo essere arrivati dalla Francia a sostegno dei genoani. Due di loro sono stati rilasciati con decreto di allontanamento e Daspo europeo.


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