Ultras e ‘ndrangheta, 19 arresti a Milano: «Ci sono anche gli amici di Fedez e Salvini». Pressioni su Inzaghi

Tra i nerazzurri c’è anche l’aggravante per favoreggiamento. Il capo ultrà Marco Ferdico chiedeva all’allenatore di mediare con la società per avere 200 biglietti per la finale di Champions

Sedici custodie cautelari in carcere e tre ai domiciliari. Questo il bilancio dell’operazione compiuta all’alba di oggi, 30 settembre, dalla Procura di Milano su ordine del giudice delle indagini preliminari Domenico Santoro. Le misure cautelari coinvolgono i capi ultrà di Milan e Inter: 19 i soggetti fermati per estorsioni sulla vendita dei biglietti, per la richiesta di un «pizzo» mensile sui parcheggi attorno allo Stadio Meazza e per risse e lesioni. Le violenze includevano aggressioni e pestaggi contro steward, tifoserie rivali o gruppi delle stesse curve. Tra i nomi c’è Luca Lucci, celebre per la foto con Matteo Salvini, Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez (il cantante è estraneo ai fatti) protagonista del presunto pestaggio del personal trainer Cristian Iovino in una discoteca e Islam Hagag, conosciuto come Alex Cologno, anche lui amico del rapper. Intercettato dagli inquirenti, il capo ultrà interista Marco Ferdico, finito in carcere, chiedeva all’allenatore della prima squadra Simone Inzaghi 200 biglietti per la finale di Champions di Istanbul dello scorso anno.


L’aggravante mafiosa per la Curva Nord

Gli ultras sono stati portati via stamattina da Polizia e Guardia di Finanza. Un’operazione a poco meno di un mese dall’omicidio di Antonio Bellocco, esponente della ‘ndrangheta che si sarebbe infiltrata nella curva dei nerazzurri. Le indagini sono state condotte con i pm Sara Ombra e Paolo Storari. Le misure cautelari hanno raggiunto anche il capo della Curva nerazzurra Andrea Beretta, arrestato per l’omicidio di Bellocco, e il vicecapo Marco Ferdico. Ai quadri della tifoseria è contestata una associazione a delinquere che avrebbe agevolato la cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco. Ma l’operazione di questa mattina vede coinvolti anche altri dirigenti della tifoseria interista: Renato Bosetti, reggente della curva, il puglie Matteo Norrito detto «Chuck» e Mauro Nepi. Il giudice negli atti che accompagnano le misure cautelari, scrive: «Le due associazioni hanno piegato una passione, il tifo per la squadra di calcio, ad occasione di guadagno, occupando il territorio di quella passione, lo stadio, con la violenza».


Ultras e ‘ndrangheta

Nomi di rilievo che sono tornati più volte nelle indagini della Dda e della squadra Mobile che hanno setacciato per sei anni i legami e gli affari dei fermati fuori e dentro lo stadio. L’inchiesta sarebbe partita dopo la scarcerazione di Vittorio Boiocchi, tornato alla guida della Curva Nord dopo 26 anni di carcere nel 2018, ma ucciso fuori casa sua a Figino a colpi di pistola nel 2020. Omicidio che secondo gli inquirenti sarebbe legato ai dissidi tra i capi ultrà per la spartizione degli introiti, già all’esame degli investigatori dopo l’omicidio di Bellocco. Ma in questa inchiesta non ci sono contestazioni sull’assassinio di Boiocchi. Di fatto, dopo la morte della storica guida interista, la Nord passerà sotto il controllo di Beretta-Ferdico e Bellocco, con una sempre maggiore influenza di quest’ultimo. Nell’indagine che ha portato agli arresti emergerebbe però il ruolo di altre famiglie malavitose legate agli ambienti della tifoseria.

Le richieste di Ferdico a Inzaghi per la finale di Champions 2023

Nell’ordinanza cautelare sul blitz contro gli ultras si legge che Ferdico «ha esplicitamente chiesto a Inzaghi di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta (ora presidente dell’Inter, ndr) al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti» per la finale di Champions di Istanbul del 2023 tra i nerazzurri e il Manchester City. L’intercettazione risale al 26 maggio: Ferdico spiega al mister neroazzurro lo sciopero del tifosi durante la finale di Coppa Italia vinta con la Fiorentina 2 a 1. La curva lamentava le difficoltà ad accaparrarsi i biglietti della finale di Champions: «Te la faccio breve Mister…ci hanno dato 1.000 biglietti…noi ci siam fatti due conti…ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli…ma non per fare bagarinaggio mister (…) arriviamo a 1200 biglietti? Questa è la mia richiesta», racconta Ferdico. Dall’allenatore Ferdico avrebbe ottenuto «la promessa di intercedere con i vertici Societari», Inzaghi avrebbe infatti detto: «Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta, parlo con quelli (…) verrò su…poi ti faccio sapere qualcosa…gli dico…che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (…) Marco io mi…mi attivo e ti dico cosa mi dicono». Ma Ferdico precisa: «È il direttore Marotta…bisogna parlare con lui…perché lui ha l’ultima parola…tutto qua».

Gli arresti nella Curva Sud

Anche agli ultras della Curva Sud, quella del Milan, è contestata un’associazione a delinquere, ma senza l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Il gruppo è capeggiato da Luca Lucci, agli arresti, che dopo una serie di condanne era tornato al Meazza proprio in occasione del derby di Milano. Misure cautelari anche per il fratello di Lucci, Francesco, Alessandro Sticco detto Shrek e Fabiano Capuzzo. Alle 11:30 il procuratore milanese Marcello Viola ha convocato un incontro con tv e stampa al quale parteciperanno il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e i vertici delle forze dell’ordine.

Tra i rossoneri arrestati il bodyguard e l’amico di Fedez

I loro nomi erano circolati dopo la pubblicazione delle immagini del pestaggio dell’influencer e personal trainer Christian Iovino. Christian Rosiello e Islam Hagag sono stati arrestati stamattina con gli altri esponenti milanisti. Rosiello è uno dei bodyguard del cantante Fedez (che non è convolto nell’operazione), mentre Hagag, per i conoscenti «Alex Cologno», è un grande amico del rapper. Hagag ha passato quest’ultimo weekend in compagnia di Fedez e Iovino a Parigi.

Gli altri arrestati

Tra gli arrestati figura anche l’ultrà rossonero Alessandro Sticco. E poi Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli, storico capo ultrà interista, Domenico Bosa, Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Perquisito anche Giancarlo Lombardi, detto il ‘barone’ ex capo ultrà rossonero. Gli investigatori hanno anche setacciato la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco.

Indagato anche il consigliere regionale Manfredi Palmeri

Nell’inchiesta della Procura di Milano il consigliere regionale Manfredi Palmeri è indagato per corruzione. Palmeri, eletto con la lista di Letizia Moratti, è anche consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. Il politico sarebbe al centro di una tranche tra privati per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell’ordinanza del gip, a «garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto» per i parcheggi dello stadio di San Siro. Gherardo Zaccagni, il “gestore” dei parcheggi, intercettato diceva: «Adesso io a Manfredi comunque gli ho comprato già il quadro è!! Sono 10.000 di quadro!!». Zaccagni è ora finito ai domiciliari per altre imputazioni.

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