Neonati sepolti a Traversetolo, la Procura chiede il carcere per Chiara Petrolini: presentato l’appello ai domiciliari

Per i magistrati la presenza dei genitori di lei non è garanzia di controllo: «Sono gli stessi che non si sono accorti di quanto stava avvenendo»

La Procura di Parma ha presentato appello contro l’ordinanza con cui la Gip aveva disposto i domiciliari per Chiara Petrolini, la ragazza di 21 anni rea confessa accusata di omicidio premeditato e  soppressione di cadavere dei due neonati trovati morti nel giardino di casa sua a Vignale di Traversetolo. La Gip aveva infatti respinto la richiesta fatta dalla procura per soppressione di cadavere, ritenendo il reato occultamento di cadavere.


La Procura: «Non ci si può affidare a quei genitori che non si erano accorti di nulla»

Nella motivazione che accompagna la richiesta di arresto in carcere, il procuratore Roberto D’Avino cita anche i genitori di Chiara. Infatti, secondo la gip i domiciliari erano sufficienti per la ragazza in quanto sarebbe stata controllata dal padre e dalla madre. Ma proprio la presenza dei genitori, per la Procura, non sarebbe una rassicurazione sul rispetto della misura cautelare «non potendosi affidare a terzi – scrive il procuratore – nella specie, peraltro, a quegli stessi genitori che mai di nulla si erano accorti di ciò che avveniva in casa propria, il buon esito e l’efficacia degli arresti domiciliari». Inoltre, la Procura ha chiesto anche che il seppellimento del secondo neonato venga classificato come soppressione di cadavere.


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