Università, al via l’anno accademico: dal calendario ai nuovi corsi di laurea, le novità e cosa c’è da sapere

Dalla chimica green alle digital humanities, gli studenti quest’anno possono scegliere in tutta Italia tra più di 5.700 percorsi per approfondire e specializzarsi

Dall’1 ottobre si apre l’anno accademico per le università italiane. Una data che ormai è più formale che altro, considerato che sono numerosissime le facoltà che già dalla terza settimana di settembre, senza quindi aspettare lo start ufficiale del primo ottobre, danno inizio ai corsi. Con le lezioni, hanno preso il via in tutta Italia quasi 200 nuovi corsi di aurea, che vanno ad arricchire – forse in certi casi complicare – la scelta dei giovani per quanto riguarda il loro percorso di studi. E di lì la loro scelta professionale. Tra le novità, la maggior parte è concentrata sui temi di salute, sostenibilità e digitale: un forte segnale dell’importanza di questi tre ambiti nel mondo di oggi.


Le novità

Saranno 172 le nuove lauree per l’anno accademico 2024/2025. Altre 8 sono ancora allo stato embrionale di “proposte in fase di valutazione”, e la loro approvazione porterebbe a oltre 5.700 il numero totale di corsi universitari in Italia. Queste le decisioni prese dal Consiglio nazionale universitario (Cun) e l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Tra le novità, 40 sono tutte concentrate nell’ambito della sanità: Medicina, Odontoiatria, Professioni sanitarie, Veterinaria. Una maggiore disponibilità di percorsi che riflette l’emergenza di fronte alla quale si trova il sistema ospedaliero italiano e la necessità urgente di nuovo personale. La sostenibilità occupa il secondo posto della classifica delle novità, con 11 nuovi corsi tra cui Chimica verde e Mobilità sostenibile. Sono 8 i corsi nel settore digitale, come Digital Humanities e Data science che si concentrano sull’integrazione – ormai strategica – tra mondo umano e tecnologia.


Sorprende in positivo il fatto che siano gli atenei del Mezzogiorno e delle Isole i principali promotori di questo dinamismo didattico. Le università di Palermo, Catania e Cagliari hanno aperto in totale 29 corsi. Volontà molto meno marcata negli istituti storici come La Sapienza di Roma (solo 4) e l’Università di Bologna (2). Il mondo cambia e le università devono seguirlo: dal cambiamento climatico, alla transizione digitale fino all’importanza della sanità e della cura della persona. Lo ha spiegato il rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini: «Abbiamo ampliato i nostri orizzonti di formazione tenendo conto delle richieste di quasi 29mila studentesse e studenti. E ponendo grande attenzione alle esigenze di profili di alta formazione necessari nei diversi ambiti lavorativi, a livello nazionale e territoriale».

Le date universitarie

Il calendario universitario va da settembre – mese di esami e di lezioni – fino a luglio. I corsi in realtà sono condensati in una manciata di settimane, per poi lasciare spazio alle “sessioni” di esame tipicamente dopo le vacanze di Natale e nei mesi estivi (giugno-luglio e settembre). In determinate facoltà è poi possibile dividere il programma di esame in due, dando a metà delle lezioni i cosiddetti esami parziali.

  • corsi da seguire tra ottobre-dicembre 2024;
  • sessione invernale: esami da sostenere tra gennaio-febbraio 2025;
  • inizio del secondo semestre tra febbraio/marzo-maggio 2025;
  • sessione estiva: esami da sostenere tra giugno-luglio 2025 (per alcuni già nelle ultime settimane di maggio);
  • sessione autunnale a settembre 2025, durante la quale si potranno sostenere gli esami dei semestri precedenti che non si sono riusciti a sostenere durante le precedenti sessioni.

Il calendario, però, è specifico per ogni laurea. E dipende da come gli studenti stessi decidono di affrontare i vari appelli, cioè le 2 o 3 date in cui il professore dà ai ragazzi la disponibilità per affrontare l’esame.

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