La narrazione fuorviante dei vaccini anti Covid “collegati” a oltre ventimila morti

Ecco come l’uso improprio delle fonti e l’omissione di dettagli importanti sui vaccini Covid ha “generato” l’illusione dei ventimila morti

Riscontriamo le condivisioni Facebook di una clip tratta dalla trasmissione di Martedì, dove avviene un “confronto” tra Alberto Contri, ex presidente di Fondazione Pubblicità Progresso e apprezzato negli ambienti No vax, e il medico Pierpaolo Sileri, sottosegretario di Stato al ministero della Salute nel Governo Draghi. Il primo suggerisce che i vaccini Covid siano correlati a oltre «24500 morti post inoculo in Europa», citando EudraVigilance, che – come l’equivalente americano Vaers – non può stabilire alcun collegamento causale tra vaccini ed eventi avversi, figuriamoci i decessi. Il filmato su questi ventimila morti che sarebbero avvenuti a seguito della prima dose, è datato. Queste cose le spieghiamo da anni (per esempio qui, qui e qui).

Per chi ha fretta:

  • Sileri da medico cerca spiegare che si tratta di correlazioni spurie, ma omette le basi logiche e statistiche necessarie a rendere comprensibili le sue argomentazioni.
  • I vaccini proteggono principalmente dalle forme gravi e non dall’infezione. Inoltre non basta la prima dose, ma occorrono dei richiami.
  • EudraVigilance e Vaers sono database che raccolgono segnalazioni spontanee, senza poter verificare i collegamenti causali tra eventi avversi e farmaci.
  • Questo spiega come mai è possibile leggere gli effetti collaterali più improbabili anche in altri vaccini, come l’autismo, gli incidenti stradali, l’annegamento o addirittura la trasformazione in Hulk.

Analisi

Riportiamo di seguito una trascrizione di quanto viene affermato nello scambio tra Contri e Sileri sugli oltre ventimila morti post inoculo:

Contri: «EudraVigilance, che è il sistema di vigilanza europeo: “24.500 morti post inoculo in Europa”. VAERS, CDC americano, sulla base dei calcoli fatti: “ha fatto più morti questo vaccino che tutti gli altri vaccini negli ultimi 21 anni”. Questi sono dati ufficiali».

Sileri: «Non è il vaccino che ha fatto i morti, ma nel controllo, dopo la vaccinazione, un certo numero di persone sono decedute. Guarda caso, molte di quelle sono decedute tra la prima e la seconda dose di vaccino, […] perché si sono ammalati di Covid».

I vaccini Covid collegati a oltre ventimila morti?

Questo “dialogo” sui presunti ventimila morti post inoculo avviene all’interno di un copione che abbiamo già visto. Più recentemente ci eravamo occupati dell’interrogazione dell’ex direttore dei CDC Robert Redfield, il quale durante una audizione di una commissione del Senato americano si è trovato disarmato a dover spiegare dati del tutto distorti, di cui non poteva verificare l’attendibilità. Similmente Sileri si trova a dover rispondere in uno spazio di tempo limitato, facendo appello alla logica:

Non è il vaccino che ha fatto i morti, ma nel controllo, dopo la vaccinazione, un certo numero di persone sono decedute.

Sappiamo che EudraVigilance raccoglie segnalazioni senza verificare un collegamento causale; è del tutto normale che in una popolazione generale tra un periodo iniziale e uno finale si conteranno a prescindere dei decessi, per cui si possono fare correlazioni spurie sia con le prime dosi di vaccino che sulla caduta dei fulmini o i segni zodiacali, eccetera. Tutto questo viene omesso, soprattutto non è contestualizzato nella clip in oggetto. Altrimenti sarebbe già chiara anche la seconda affermazione del medico:

Guarda caso, molte di quelle sono decedute tra la prima e la seconda dose di vaccino, […] perché si sono ammalati di Covid.

Anche qui si perdono dei dettagli la cui omissione non sarebbe potuta sfuggire ad un esperto di comunicazione, o a un divulgatore scientifico professionista. Innanzitutto si raccomandava appunto un richiamo dopo la prima dose, in modo da aumentare la probabilità di venire protetti, non tanto dall’infezione, quanto dalle forme gravi della malattia, come era possibile sapere fin dalla prima introduzione dei vaccini Covid. Avevamo fatto recentemente un recap in merito.

Come l’uso improprio di EufraVigilance e Vaers “genera morti”

Torniamo alle presunte fonti citate da Contri in merito agli oltre ventimila morti post-vaccino:

EudraVigilance, che è il sistema di vigilanza europeo: “24.500 morti post inoculo in Europa”. VAERS, CDC americano, sulla base dei calcoli fatti: “ha fatto più morti questo vaccino che tutti gli altri vaccini negli ultimi 21 anni”. Questi sono dati ufficiali.

Come spiega lo stesso ente, EudraVigilance è «il database di farmacovigilanza dell’UE progettato per raccogliere segnalazioni di sospetti effetti collaterali». Ignorando questo c’è chi ha usato questo strumento per collegare anche oltre trentamila morti ai vaccini Covid, per altro gonfiando i dati realmente raccolti. Per esempio, i colleghi di Facta, in base al rapporto pubblicato dall’Ema il 20 gennaio 2022, basato anch’esso sui dati di EudraVigilence, osservarono che vennero allora somministrate 735 milioni di dosi di vaccini anti Covid-19, mentre risultavano 913.330 segnalazioni di presunti eventi avversi di cui 8.807 con esito fatale.

Ricordiamo che si possono fare le stesse distorsioni anche usando il Vaers. C’è chi è riuscito a segnalare all’ente americano di essere diventato l’incredibile Hulk dopo il vaccino antinfluenzale. Questo ha conseguenze anche sul modo in cui vengono riportati gli effetti collaterali nei bugiardini dei farmaci, arrivando a elencare persino «incidenti stradali» e «annegamento accidentale», come riportato nel foglio illustrativo del vaccino Tripedia contro Difterite, Tetano e Pertosse, che riportava persino l’autismo tra i presunti eventi avversi.

Conclusioni

Abbiamo visto che le affermazioni di Contri in merito a oltre ventimila morti dopo la prima dose di vaccino Covid, non sono suffragate da reali prove, in quanto usa palesemente in maniera impropria EudraVigilance e Vaers. D’altro canto Sileri non riesce – stando a quanto possiamo udire nella clip – a fornire sufficiente contesto per spiegare i fondamenti della logica e della statistica, che non dovrebbero essere mai messi da parte quando si affrontano temi così complessi.

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