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L’Italia condanna l’attacco iraniano a Israele: «Ma ora no all’escalation». E chiede una missione Onu più forte al confine col Libano

01 Ottobre 2024 - 19:55 Simone Disegni
Meloni Tajani Iran Israele Libano
Meloni Tajani Iran Israele Libano

Vertice d'emergenza a Palazzo Chigi dopo il lancio di 180 missili da Teheran. E domani Crosetto riferisce alle Camere

La condanna dell’attacco iraniano a Israele, la «profonda preoccupazione» per l’escalation in Medio Oriente, l’esigenza costante di un cessate il fuoco a Gaza, ma anche della messa in sicurezza del confine israelo-libanese. Sono questi i punti centrali su cui richiama l’attenzione il governo italiano, riunitosi stasera in formato d’emergenza dopo il lancio delle centinaia di missili da parte dell’Iran verso lo Stato ebraico. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto il punto in un vertice d’urgenza con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello della Difesa Guido Crosetto, insieme col sottosegretario Alfredo Mantovano e in collegamento anche con l’Ambasciatore italiano in Israele Luca Ferrari. «Nel condannare l’attacco iraniano a Israele, il Governo italiano esprime profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lancia un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation», si legge nella nota diramata al termine del vertice.

La proposta di rafforzare Unifil

Il pressing dell’Italia va in direzione di sforzi diplomatici ad ampia scala: è e resta «urgente giungere ad un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735», ricorda Palazzo Chigi. Ma altrettanto importante è ora «la stabilizzazione del confine israelo-libanese attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701. In questo quadro – è la nuova proposta contenuta nella nota – l’Italia invita il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere in considerazione un rafforzamento del mandato della missione Unifil al fine di assicurare la sicurezza del confine tra Israele e Libano in attuazione delle vigenti risoluzioni dell’ONU». Si tratta della missione d’interposizione internazionale attiva lungo le aree di confine tra i due Paesi dal 2006, in cui sono coinvolti anche un migliaio di soldati italiani (sui circa 10mila complessivi). Mentre sottopone tale istanza alla comunità internazionale, si fa sapere d’altra parte, «nell’immediato il Governo è impegnato nella messa in sicurezza dei cittadini italiani e dei militari del contingente UNIFIL». Considerata la gravità della situazione su molteplici fronti, Palazzo Chigi fa sapere infine che «il tavolo di Governo è stato convocato in forma permanente per monitorare costantemente l’evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie». E domattina il ministro della Difesa Crosetto riferirà in maggior dettaglio sulla situazione e sulle azioni dell’Italia di fronte alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.

In copertina: La premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani all’Assemblea Generale dell’Onu – New York, 24 settembre 2024 (ANSA / Alessandro DI Meo)

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