Brescia, oggi l’autopsia della maestra elementare morta in ospedale: si indaga per omicidio preterintenzionale

Quattro ingressi al pronto soccorso nell’ultimo periodo per «forte mal di testa», lividi sul corpo e frequentazioni vicine al mondo dello spaccio. Indizi che hanno spinto la Procura a richiedere l’esame sul corpo della 45enne

È prevista per oggi martedì 1 ottobre l’autopsia sul corpo di Carmen Girasole, la maestra 45enne che pochi giorni fa è morta all’Ospedale Civile di Brescia a causa di un aneurisma. L’autopsia è stata disposta dalla Procura del capoluogo di provincia lombardo, che aveva rilevato sospetti fin dall’ingresso della donna in ospedale. E, dopo la morte, aveva aperto un fascicolo di indagine per omicidio preterintenzionale. Iscritto sul registro degli indagati il compagno 45enne di origini tunisine, atto dovuto per portare avanti l’esame del cadavere.


Il ricovero e il decesso

Il 23 settembre Carmen Girasole è trasferita d’urgenza in ambulanza al pronto soccorso. È priva di conoscenza e in condizioni gravissime. Viene operata per un’emorragia cerebrale e trasferita in un reparto apposito per ricevere cure intensive, ma non è sufficiente a salvarla. A destare i primi dubbi erano state l’entità del malore e la presenza di numerosi lividi sul corpo della donna. Nell’ultimo periodo la donna si era recata almeno tre volte in ospedale per un forte e continuo mal di testa. Nell’ultima occasione lo aveva spiegato con una fortuita «caduta dalle scale», mentre le prime due aveva compiuto l’accesso in anonimato, senza dunque autorizzare il rilascio di informazioni sulle sue condizioni e il suo ricovero a chi ne avesse fatto domanda.


I dubbi della Procura

Dai segni sul corpo, «non compatibili con una banale caduta dalle scale», alle amicizie vicine agli ambienti dello spaccio che la donna originaria di Matera avrebbe frequentato. Ultimamente, secondo i colleghi della scuola elementare dove lavorava, manifestava segnali di malessere evidente e aveva accumulato numerose assenze. Tutti indizi che hanno spinto la Procura a richiedere l’autopsia per capire se l’aneurisma cerebrale possa essere stato provocato da un eventuale trauma o percosse.

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