Isole Tremiti, arriva la maestra che farà riaprire la scuola. Michelina Liuzzi, precaria a 64 anni: «Sono consapevole che non sarà facile»

L’istituto aspettava la notizia con ansia da due settimane altrimenti 7 bambini avrebbero dovuto frequentare sulla terraferma. La docente: «Al molo mi attendeva la mamma di un alunno»

La scuola in Puglia è iniziata il 16 settembre. Ma non era stato così per sette bambini di tre anni delle isole Tremiti (Foggia) che non avevano potuto entrare in classe perché nessuna maestra aveva accettato la nomina. Ma la buona notizia per i piccoli e i loro genitori è arrivata: ieri, 30 settembre, Michelina Liuzzi, 64 anni e precaria, ha accettato di insegnare nella scuola d’infanzia delle isole Diomedee che era chiusa dal 2003. Nell’intervista di Luca Pernice sul Corriere, la docente dichiara: «La mia sarà un’avventura. Difficile certo, non lo nascondo. Ma ho accettato anche perché mi piace molto insegnare e stare con i bambini».


La docente: «Al molo mi attendeva la mamma di un alunno»

Liuzzi è di Apricena (Foggia), è sposata e ha due figli che vivono a Roma. Alla sua età dovrebbe andare in pensione, ma «invece sono precaria e se non avessi accettato l’incarico sarei stata cancellata dalle graduatorie». La docente racconta la gioia con cui è stata accolta sull’isola: «Al molo mi attendeva la mamma di un mio nuovo piccolo alunno, Andrea. Poi abbiamo incontrato altri genitori con altri bambini. Erano felicissimi». Liuzzi non nasconde le difficoltà che dovrà affrontare, ma non si perde d’animo: «Quando si è precari si è consapevoli che difficilmente si riesce a lavorare nella propria città. Io sapevo che avrei fatto la pendolare ma nella provincia di Foggia. Invece ora ho il continente dall’altra parte e, quindi, non potrò tornare a casa ogni giorno ma solo il fine settimana quando le condizioni climatiche lo permetteranno. Ripeto sono consapevole che non sarà facile».


«Speravo ci fossero delle agevolazioni per chi viene da fuori»

«Se devo essere sincera speravo che ci fossero delle agevolazioni per chi viene da fuori. Invece non è così», spiega la maestra. Che illustra le spese che dovrà fare dall’alloggio al cibo: «Mi auguro di non spendere tutto lo stipendio per le spese. Ma come detto non potevo non accettare». Su un ipotetico contributo del Comune non si è ancora informata: «Non lo so. Magari, forse. Non ho ancora parlato con la sindaca. Vedremo». Sarà quindi lontana dalla famiglia: «I miei figli sono grandi e vivono a Roma ma sono contenti. Mio marito, invece, dovrà fare anche lui qualche sacrificio. Ma mi dice sempre che lui è felice se sono felice io». Infine, scherza sull’idea di un film sulla sua storia: «Una maestra in una piccola isola con sette alunni». Sulla prima lezione che si terrà oggi, 1 ottobre, ha già qualche idea: «Mi farò ispirare dal mare, che mi piace, e dalle bellezze di questo posto».

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