I biglietti, Inzaghi, Skriniar e Calabria: così Inter e Milan possono finire nei guai per l’inchiesta sugli ultras a Milano

L’ordinanza: pressioni per i tagliandi da rivendere a 900 euro. L’avvertimento al Mister: metti due punte. La «sete di sangue» di Luca Lucci. Rischio squalifiche e multe

Cosa rischiano l’Inter e il Milan per l’inchiesta sugli ultras a Milano? Dopo gli arresti tra tifosi nerazzurri e rossoneri le due società sono state definite «parti offese» dalla procura. Che però ha deciso nei loro confronti di avviare un «procedimento di prevenzione». Intanto il capo della procura federale Giuseppe Chiné ha chiesto gli atti. E in particolare approfondirà le telefonate e gli incontri dell’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi con gli ultras. E quelli dell’ex difensore Milan Skriniar. Tutto ruota intorno all’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva. Che vieta le interlocuzioni con il tifo organizzato. In questo caso le sanzioni sono all’articolo 9: i tesserati rischiano una multa, la squalifica per una o più giornate e l’inibizione temporanea per i dirigenti. Ma non la perdita di punti.


Simone Inzaghi e gli ultras dell’Inter

Nell’ordinanza sulla ‘ndrangheta in Curva si raccontano una serie di episodi che riguardano i rapporti tra tesserati nerazzurri e tifosi. Tutto comincia nel 2023 e nei giorni tra la finale di Coppa Italia e quella di Champions League a Istanbul. Tra società e ultras ci sono contrasti perché i leader della Curva vogliono 1.500 biglietti mentre l’Inter può darne appena la metà. Gli ultras vogliono quei tagliandi perché, come raccontano le carte, sui ticket guadagnano. Per essere precisi, come si sente dire all’ex calciatore Marco Materazzi nelle intercettazioni, «I biglietti da 80 (euro, ndr) li rivendono a 900. Questo mi è stato detto». A muoversi è Marco Ferdico. Che minaccia uno sciopero del tifo per la finale di Coppa. E contatta anche Javier Zanetti. A quel punto interviene Inzaghi. «Allora Marco, leggo il messaggio che la curva non canta a una finale…».


Imbestialito

«Io mi sono imbestialito. Non con voi ma con la società. Mancano 4 ore. Cercate di sistemare ‘sta roba perché non esiste». E ancora: «Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta. Mi attivo e ti dico cosa mi dicono. La risposta di Ferdico: «Te la faccio breve, mister. Ci hanno dato mille biglietti e ci siamo fatti due conti. Ne abbiamo bisogno 200 in più per essere tranquilli». Alla fine il club cede ed aumenta la disponibilità di tagliandi. Si arriva proprio al numero che vogliono gli ultras: «Mi hanno dato 1.500 biglietti», dice Ferdico. Agli atti c’è anche un altro tentativo di avvicinare l’allenatore. Stavolta oltre a Ferdico c’è Mauro Nepi. Il piano è di parlare con il mister: «No aggressivo no però gli dico “Mister, io ti voglio dire una cosa. Qua sei a Milano non sei in provincia. Devi iniziare a tirare fuori un attimo la garra».

Te lo ricordi Berlusconi?

E ancora: «Gli dico quello che gli devo dire. Qua sei a Milano, quando sei in dieci tieni due punte. Te lo ricordi Berlusconi?». Il piano fallisce perché «ci sono le telecamere». Invece gli ultras riescono a parlare con Milan Skriniar, che all’epoca si sta per svincolare dall’Inter a parametro zero per andare al Paris Saint Germain: «Comunque va via al 100%, ha già deciso. Hai visto che gli tremava la voce? Aveva un po’ di paura», dicono ad Andrea Beretta. L’ordinanza racconta anche di un incontro tra Luca Lucci, l’ultras del Milan, e il capitano dei rossoneri Davide Calabria in un bar di Cologno Monzese l’8 febbraio 2023. La Gazzetta dello Sport racconta che c’è anche Giancarlo Capelli detto Il Barone.

Ho una sete di sangue…

Agli atti anche lo sfogo del capo ultras per il “permesso” ricevuto per andare allo stadio. Lucci diceva così: «Mi portano allo stadio per riabilitare il mio cervello!? Chissà cosa mi dicono durante la partita Mi diranno: “Vedi? Devi viverla così”. E io faccio: “Sìììì, che bello… con la famiglia”… Ma vai a fare in c… Ho una sete di sangue che solo Dio lo sa…». A causa del procedimento di prevenzione le due società rischiano, in teoria, di finire in amministrazione giudiziaria. Ma il rischio può essere scongiurato semplicemente innalzando i controlli organizzativi. Soprattutto sul fronte dei biglietti. I due club dovranno dimostrare di essere in grado di riuscire da soli a espellere i violenti dallo stadio e dalla loro tifoseria. E aumentare i controlli allo studio, visto che l’ordinanza documenta le intimidazioni agli steward per entrare gratis.

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