Giuli e l’esame a La Sapienza: «I contestatori? A quell’età si può sbagliare». Il prof: «Domande su Costantino e teologia politica»
Porte aperte, risposte corrette e 30 meritato. Gaetano Lettieri, il professore di Storia delle dottrine teologiche con il quale il ministro Alessandro Giuli ha sostenuto il suo ultimo esame prima di laurearsi, assicura che l’orale è andato bene e si è svolto correttamente. Lettieri, figlio del leader Dc Nicola Lettieri sottosegretario all’Interno durante il sequestro Moro, si dice «offeso e amareggiato» in una intervista al Corriere per le insinuazioni che hanno riguardato lo svolgimento della prova. Alcuni studenti hanno parlato di esame a porte chiuse, senza testimoni. «Non è stato un esame a porte chiuse», ripete, «la porta era aperta e oltre a me c’erano altri due commissari, incardinati nel dipartimento che dirigo, due poliziotti, una dottoranda e una studentessa. Qualcuno vuole mettere in discussione la mia serietà, ma se avessi voluto favorire Giuli bastava dargli le domande prima». A proposito di domande, Giuli ha risposto con competenza «alle domande sulla Storia del Cristianesimo, su Costantino e la teologia politica e la svolta dal Paganesimo al Cristianesimo». La prova è durata meno di 30 minuti, anche per ragioni di sicurezza. «Il ministro aveva già chiesto la tesi con me due anni fa, ora è decisa, sarà sull’imperatore Costantino. Bisogna solo stabilire la data», precisa Lettieri. Intercettato fuori da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri, il ministro della Cultura ha risposto a una domanda sulle contestazioni all’università di Roma nel giorno del suo esame. «Se mi è dispiaciuto per la contestazione degli studenti de La Sapienza il giorno del mio ultimo esame?», ha detto Giuli, «ma no, a quell’età si ha il diritto di sbagliare».
Foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI