Atp Pechino, Sinner cade in finale: vince Alcaraz 2-1 al tie break
L’Atp 500 di Pechino finisce sul più bello per Jannik Sinner. A vincere il torneo cinese è il rivale Carlos Alcaraz. Oltre tre ore di battaglia, ma alla fine a spuntarla 6-7 6-4 7-6 è il 2003 spagnolo. Pechino rimane comunque uno dei pochissimi passi falsi del “nuovo Sinner”, che con una cavalcata trionfale si è impossessato del primato nel ranking Atp a inizio giugno e non dà cenno di mollare la presa.
La cronaca dell’incontro
Il primo set inizia subito in salita per Jannik Sinner. La prima battuta fatica a entrare, Alcaraz è a suo agio e in controllo della situazione. Lo spagnolo guadagna subito un break, conduce senza patemi fino al 5-2. Sinner si riprende improvvisamente, dopo due o tre giochi in cui no sembrava in grado di poter reggere al ritmo dell’avversario. L’altoatesino tiene la battuta, risponde al break di Alcaraz, tiene di nuovo la battuta e si porta sul 5-5. Da qui, un game a testa per arrivare al tie break. Si gioca punto a punto, con errori non forzati da entrambe le parti del campo. Finché con una doppia magia – e una grossolana imprecisione dello spagnolo – Sinner salva due set point e la spunta 8-6.
Nel secondo set vince la monotonia. Chiunque sia alla battuta – Sinner o Alcaraz – si porta a casa il servizio senza mai rischiare concretamente di perdere il servizio. Se si fa eccezione per il settimo gioco, in cui Sinner è costretto a salvare due palle break. Almeno fino al nono gioco. Dopo un game difeso con le unghie dallo spagnolo, l’allievo di Ferrero si guadagna quattro palle break. L’ultima è decisiva per strappare il servizio all’altoatesino. Il 21enne non si lascia scappare l’occasione dalle mani e chiude vincendo l’ultimo gioco a zero.
Il terzo set inizia come era finito il secondo: con un Sinner visibilmente giù di giri e un Alcaraz che riprende coraggio colpo dopo colpo. Il break al terzo gioco sembra quasi un gioco da ragazzi, e da lì lo spagnolo tiene sempre a distanza di sicurezza l’altoatesino. Sinner inizia ad accusare la stanchezza, forse anche complice l’assenza di tranquillità mentale per le accuse di doping. Poi, come un fulmine a ciel sereno, arriva un ottavo gioco giocato alla perfezione. Jannik Sinner ruba il servizio tenendo Alcaraz a 15 e si porta in parità sul 4-4. La prima ricomincia a entrare, le volée non si afflosciano più sulla rete, le braccia tornano a rispondere con forza al dritto di Alcaraz. Lotta per portarsi sul 6-5, poi subisce il 6-6: si va al tie break per decidere il set e la partita. Sinner sale al comando sul 3-0. Lo spagnolo risponde, lo sorpassa. Poi l’allungo e il 7-3 definitivo.
L’eterna sfida tra Sinner e Alcaraz
Una partita per certi versi paradossale. Non solo perché è arrivata dopo settimane di tensioni a distanza tra i due – forse più mediatiche che effettive – sulla questione Clostebol e sul fitto calendario della stagione tennistica. Ma anche perché era la prima volta che Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfidavano da numero uno e numero due della classifica Atp. Nei nove incontri precedenti lo spagnolo aveva vinto cinque volte, tra cui le semifinali 2024 di Indian Wells e del Roland Garros. Dalla sua Sinner si era portato a casa nel “lontano” 2022 l’unica altra finale giocata contro 21enne di El Palmar, quella dell’Atp 250 di Umago. Quando i due nuovi padroni della scena mondiale erano numero 5 (Alcaraz) e numero 10 (Sinner) al mondo. Tennisticamente parlando, ere geologiche fa.