Caos treni a Roma, Salvini scarica la colpa su una ditta privata: «Hanno piantato un chiodo su un cavo». Ma Trenitalia aveva parlato di guasto ad una cabina
«I tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata, che ha piantato un chiodo su un cavo». Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha spiegato così, a margine del question time alla Camera, l’origine del guasto elettrico che ha causato oggi, 2 ottobre, numerosi disagi ai viaggiatori e ai pendolari in partenza dalle stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina. Ma i ritardi e le cancellazioni hanno coinvolto tutta la Penisola e sui social molti sono insorti contro il ministro. La ricostruzione fornita dal leader della Lega non è però stata confermata da Trenitalia che in un comunicato parla di «accertamenti ancora in corso». Rete ferroviaria italiana ha inoltre aggiunto che saranno presi «provvedimenti – anche di tipo contrattuale – nei confronti di tutti i soggetti che hanno commesso errori o non sono stati all’altezza della situazione».
La natura del guasto
«Chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere». Se il guasto tecnico di questa mattina ha paralizzato tutta l’Italia, con ritardi fino a 4 ore e oltre 100 convogli cancellati, il ministro Salvini promette di non restare fermo. Le conseguenze arriveranno anche perché «il tempo di reazione di fronte a questo errore – conto che il privato ne risponderà – non è stato all’altezza della seconda potenza industriale d’Europa». A chiedere le teste dei responsabili sono anche i deputati della Lega in Commissione Trasporti Elena Maccanti, Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti ed Erik Pretto. Gli onorevoli infatti chiedono che «i vertici di Rfi e Trenitalia vengano a riferire in commissione Trasporti». E aggiungono: «Se ci sono stati errori da parte di un’impresa privata che nulla hanno a che vedere con l’impegno enorme profuso dal ministro Salvini per investire sulle infrastrutture del Paese e ammodernare una rete esistente e obsoleta, è giusto che venga chiarito per dissipare ogni dubbio su quanto successo questa mattina».
Salvini: «Ho chiesto nomi di chi ha lavorato male»
Il leader della Lega sul caso ha anche chiarito che gli ingegneri sono al lavoro per ripristinare la circolazione senza alcun problema. Lascia trapelare però l’imbarazzo per la situazione: «Non è possibile investire miliardi di euro per comprare nuove carrozze, nuovi treni pendolari, intercity, tav e tutto il resto e poi se uno alle tre di notte a Roma pianta un chiodo nel posto sbagliato poi tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone». Perciò ha riferito di aver chiesto «nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro». «Quando ci sarà questa conclusione lo saprete», ha spiegato. Il ministro ha infine rassicurato i pendolari durante il suo intervento in Aula: «Ho chiesto una verifica delle centraline di alimentazione in tutta Italia. Non è possibile che un errore di un privato possa fermare tutta Italia».
Il comunicato di Trenitalia
«Questa mattina c’è stato un guasto alla cabina elettrica che alimenta l’impianto di circolazione del Nodo di Roma, un guasto le cui cause, la cui natura è in corso di accertamento», scrive in una nota Trenitalia. In sostanza con il guasto della cabina i treni avrebbero dovuto viaggiare “al buio”: non si poteva vedere in quale direzione andare. L’incidente non ha quindi impedito di per sé lo spostamento dei convogli, ma gli operatori hanno preferito fermarsi o muoversi con prudenza non avendo alcun riferimento in loro aiuto. Il guasto è stato infatti definito come «raro perché si tratta di un impianto che ha ridondanze tecniche» e per questo «sono in corso degli accertamenti per verificarne la natura». L’azienda ha infine ribadito la sua posizione: «Non accettiamo che questo tipo di guasti possa avvenire, comportando in alcuni momenti della giornata – dove c’è grande congestione di traffico, soprattutto in alcune aree come il Nodo di Roma – degli effetti che non sono accettabili per garantire il diritto alla mobilità delle persone». Sul caso sono anche in corso gli accertamenti di Rfi per individuare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto.
In copertina: ANSA/VINCENZO LIVIERI I Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante il Question time, presso la Camera dei Deputati, Roma, 02 ottobre 2024.