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I due dipendenti dello Ior sfidano il divieto e si sposano: licenziati dal Vaticano

02 Ottobre 2024 - 10:43 Redazione
Inutile il tentativo di intercessione al Papa. Adesso, gli sposi sono entrambi senza lavoro

Il 31 agosto, in una chiesa di Fregene, due giovani funzionari dello Ior hanno celebrato le proprie nozze. Dopodiché è scattato il conto alla rovescia di 30 giorni: uno dei due doveva dimettersi. Le regole della banca del Vaticano impongono infatti l’assenza di relazioni coniugali tra i suoi lavoratori. Gli sposi, però, hanno scelto di restare uniti anche nella di non sottostare al diktat. E sono stati licenziati. Nonostante abbiano figli a carico e un mutuo da pagare, si è rivelata vana anche la richiesta di intercessione rivolta al Papa. Anche il coinvolgimento di alcuni cardinali e la mediazione tentata dall’Adlv, il sindacato interno dei lavoratori, sono stati inutili. La loro vicenda, probabilmente, finirà in un’aula del tribunale d’Oltretevere, il foro competente.

La posizione dello Ior e l’articolo del regolamento

Il Messaggero riporta una dichiarazione dello Ior in merito alla questione. L’istituto ha fatto sapere di aver preso la decisione «con profondo rammarico – per – preservare la trasparenza e l’imparzialità nelle attività – ed evitare ogni forma di – familismo». I due giovani si sono conosciuti proprio dietro gli sportelli della banca. È scoppiato l’amore, ma il loro matrimonio si è scontrato contro il regolamento interno, in cui c’è scritto: «Al fine di garantire la parità di trattamento con i soggetti di cui al comma 3 che recede la celebrazione del matrimonio canonico tra un dipendente dell’Istituto e un altro dipendente dell’Istituto o di altre amministrazioni dello Stato della Città del Vaicano, costituisce causa di perdita dei requisiti di assunzione. La presente causa di perdita dei requisiti si intende superata per uno dei due coniugi qualora l’altro coniuge cessi il proprio rapporto lavorativo – con le dimissioni volontarie – nel termine di 30 giorni dalla celebrazione del matrimonio».

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