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L’esercito libanese risponde al fuoco di Israele: «Ucciso un nostro militare». Su un attacco all’Iran Biden rassicura: «Oggi non succederà niente»

israele attacco libano beirut operazione di terra
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È la prima volta di un confronto tra Beirut e Tel Aviv. Continua lo scambio di missili tra lo Stato ebraico, Hezbollah e gli Houthi

Per la prima volta l’esercito regolare libanese e quello israeliano si stanno scontrando. I militari di Beirut, scrive il Guardian, hanno risposto al fuoco delle truppe di Tel Aviv che hanno superato il confine con il Paese dei Cedri. Il confronto, spiega l’esercito libanese con un post su X, è scoppiato dopo l’uccisione di un soldato a causa di un attacco israeliano. Intanto, sulla possibile offensiva contro l’Iran, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rassicura: «Oggi non succederà niente». In giornata è proseguito lo scambio di missili tra Israele, Hezbollah e gli Houti. Mentre lo Stato ebraico ha ammesso che alcune base militari sono state danneggiate dai vettori di Teheran. L’operatività delle strutture non è però stata scalfita. Nel frattempo, è decollato in serata dall’aeroporto di Beirut, in Libano, il volo charter organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri per permettere a 178 italiani, inclusi cinque bambini, e 4 cittadini finlandesi. Lo riferiscono le autorità aeroportuali.

Lo scontro con l’esercito libanese

«Uno dei soldati è stato martirizzato a causa dell’attacco del nemico israeliano a un centro militare nella regione di Bint Jbeil, nel sud. I membri del centro hanno risposto alle fonti di fuoco», questo quanto riferito dall’account ufficiale dell’esercito regolare libanese. È la prima volta che lo scontro con Israele si allarga alle truppe del governo di Beirut. Al momento non sono arrivate conferme dall’Idf.

L’avanzata dei militari

L’avanzata «limitata» dell’esercito israeliano ha registrato già i primi morti: sarebbero almeno otto le vittime di Tel Aviv dall’invasione del Libano. Le operazioni avrebbero già incontrate le prime difficoltà in un territorio che è presidiato dalle milizie sciite di Hezbollah e dal quale provenivano e provengono ancora i missili che puntano sui villaggi a nord dello Stato d’Israele. Il Partito di Dio ha annunciato che ha «respinto con il fuoco dell’artiglieria il tentativo delle forze nemiche di avanzare presso la Porta di Fatima». Dalla notte la contraerea israeliana è stata occupata.

Il ministro Tajani a colloquio con il Papa

«È sempre un onore incontrare il Pontefice. Abbiamo avuto una lunga conversazione sui temi internazionali e sugli sforzi per la pace. Ho assicurato l’impegno del governo a sostegno delle popolazioni vittime delle guerre. Al G7 di Pescara terremo una conferenza dei missionari nel mondo». Queste le parole su X del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, annunciando di aver avuto un colloquio con Papa Francesco.

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