Il mistero sul successore di Nasrallah. Media Usa: «Era l’obiettivo dei nuovi raid israeliani a Beirut»
Il presunto successore di Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah libanese ucciso il 28 settembre scorso, sarebbe stato il bersaglio di un raid aereo israeliano nella periferia di Beirut avvenuto giovedì 3 ottobre. A renderlo noto è il New York Times. Hashem Safieddine, cugino dell’ex capo del Partito di Dio, stava partecipando a un incontro con altri membri anziani di ciò che resta della leadership dell’organizzazione sciita in un bunker sotterraneo nella Capitale libanese quando l’Idf ha colpito la struttura. Non è ancora chiaro se il probabile successore di Nasrallah sia effettivamente rimasto coinvolto nell’attacco israeliano. Gli aerei dell’aeronautica militare israeliana hanno sganciato la notte scorsa un totale di 73 tonnellate di esplosivo sul bunker di al-Marija, nel quartiere Dahiyeh di Beirut, definito il «principale quartier generale dell’intelligence» di Hezbollah: lo riporta Ynet.
Sul fronte
Nel frattempo, continuano gli attacchi israeliani in Libano. In mattinata l’Idf ha chiesto ai residenti di 35 villaggi nel Sud di «evacuare immediatamente» le loro case: lo scrive su X il portavoce in lingua araba dell’Idf, il colonnello Avichay Adraee, sottolineando che «è vietato spostarsi verso sud». Mercoledì scorso, l’esercito israeliano aveva chiesto ai civili libanesi di evacuare una ventina di villaggi nel Libano meridionale. Sull’altro fronte, Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira le truppe israeliane in una zona di confine del Libano. A causa dei continui attacchi in Libano, tre gli ospedali – compreso uno nella periferia a Sud – hanno annunciato oggi la sospensione della loro attività. Lo rende noto l’agenzia nazionale d’informazione libanese, precisando che l’ospedale Sainte Thérèse, vicino alla periferia meridionale della Capitale libanese, ha annunciato che cesserà i suoi servizi a causa degli attacchi israeliani nelle vicinanze, insieme ad altri due nosocomi a Sud del Paese.
Unicef: «Otre 100 bimbi uccisi negli ultimi 11 giorni»
Stando a quanto riporta l’Unicef, oltre 100 bambini in Libano sono stati uccisi negli ultimi 11 giorni, più di 690 feriti a causa della drammatica escalation del conflitto nelle ultime settimane. «Dal 20 agosto, il numero di bambini feriti nel conflitto è aumentato drasticamente, portando il numero totale di feriti nell’ultimo anno al 2 ottobre a 890, secondo il ministero della Sanità pubblica libanese», si legge nella nota dell’organizzazione aggiungendo che nell’ultimo anno sono stati uccisi almeno 127 bambini. Mentre 400mila è il numero dei bimbi sfollati dalle loro case e almeno 10 ospedali hanno subito danni, tra cui un’unità di terapia intensiva neonatale. «Questo conflitto disastroso sta imponendo un tributo tremendo ai bambini – ha detto la direttrice regionale dell’Unicef Adele Khodr – I medici ci raccontano di aver curato bambini insanguinati, contusi e pieni di fratture, che soffrono sia fisicamente che mentalmente. Molti soffrono di ansia, flashback e incubi legati alle esplosioni. Nessun bambino dovrebbe essere sottoposto a situazioni così orribili».