Dal duetto con la figlia Romany al palco allagato: ecco come sono andate le 6 date di David Gilmour a Roma – Video
Sei date, dal 27 settembre al 3 ottobre. Un totale di 90mila spettatori, 15mila per data, nella cornice unica del Circo Massimo di Roma. Si è appena chiusa la porzione italiana del Luck and Strange Tour di David Gilmour, il leggendario chitarrista e cantante dei Pink Floyd. Sono gli unici concerti nel Vecchio Continente, prima di volare nel Regno Unito e negli Stati Uniti per presentare il suo ultimo album da solista. Forse l’ultima fatica di un Ercole che, a 78 anni, può dire di aver segnato indelebilmente la storia del rock e della musica.
Un concerto-evento
Che i sei concerti siano stati un evento internazionale sono i dati a dirlo. Oltre al numero dei presenti – per l’appunto quasi 100mila – il fatto che un terzo venisse dall’estero solo per assistere. Un vero successo tra immancabili stoccate a Roger Waters – l’altro volto dei Pink Floyd – per le sue visioni politiche, novità, e i superclassici che lo hanno reso uno dei musicisti più amati. Da Wish you were here a Time ripercorre quasi tutte le note storiche dei Pink Floyd. E non perde il controllo nemmeno quando, durante Comfortably Numb, a David Gilmour si rompe la tracolla (quella di un altro chitarrista leggendario come Jimi Hendrix). Poco male: Gilmour continua a cantare imperterrito, gesticola e si fa cambiare la chitarra come se nulla fosse. Sul quel palco sale anche l’ottava figlia Romany, musicista e attrice (è lei la protagonista del video diventato virale in cui suona in un pub Wish you were here e all’improvviso si unisce papà David)
Le polemiche
Ma i concerti evento, come spesso accade, si trascinano dietro anche numerose polemiche. Prime tra tutte quelle dei residenti di Roma, che si sono visti bloccare numerose arterie centrali della città per quasi una settimana. «Mi faccio il segno della croce prima di uscire e rientrare a casa. Spostarsi attorno a Circo Massimo è un incubo», è il commento rilasciato a Repubblica da un cittadino. Si lamentano di un dimezzamento dei posteggi e un vistoso aumento del traffico, «già in tilt per il Giubileo». Per non parlare della “sporcizia del giorno dopo”: «bottiglie di vetro, cartoni, buste a terra». Molti condividono la stessa posizione: «Questa zona non è adatta ai concerti».
Nell’ultima data si è aggiunto il maltempo. Un vero e proprio nubifragio si è abbattuto su Roma nella serata di giovedì 3 ottobre, allagando completamente il parterre del concerto. C’è chi la prende con filosofia. Chi invece, visti i prezzi elevatissimi dei biglietti, lo fa un po’ di meno: «Organizzazione catastrofica».