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Caro affitti: a Milano il 25% delle famiglie avrebbe bisogno di housing sociale – Lo studio

05 Ottobre 2024 - 16:26 Redazione
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La ricerca presentata dalla Fondazione Housing Sociale evidenzia la situazione critica del capoluogo lombardo, e mette in guardia il resto del Paese

Nonostante gli sforzi, l’offerta di housing sociale di Milano è ancora lontana dal soddisfare il fabbisogno di una città in cui circa il 25% delle famiglie ha un reddito mensile compreso tra 1.600 e 2.700 euro e avrebbe bisogno di un accesso facilitato al mercato immobiliare di affitto. Attualmente, il capoluogo lombardo conta 16.681 alloggi in locazione a canoni calmierati, la maggior parte dei quali realizzati da fondi e cooperative edilizie. Negli ultimi dieci anni sono stati costruiti 4 mila alloggi in vendita convenzionata e 3.551 in affitto, con solo il 10% destinato a canoni sociali per soggetti fragili seguiti da enti del terzo settore.

L’indagine sull’housing sociale a Milano

In poche parole, a Milano l’offerta di alloggi a prezzi accessibili non riesce a soddisfare la domanda crescente, come evidenziato dai risultati di un’indagine condotta da una rete di esperti tra cui Cresme, Politecnico di Milano, Nomisma, Bocconi, EvaLab e Avanzi. La ricerca, presentata dalla Fondazione Housing Sociale in occasione del suo ventesimo anniversario, ha mappato lo stato dell’housing sociale nella città, mostrando che nonostante alcuni progressi, le risorse disponibili non sono sufficienti per affrontare la crisi abitativa.

Caro affitti a Milano, il piano del sindaco Beppe Sala

Proprio questi nuclei familiari sono quelli a cui si rivolge il piano di case abbordabili annunciato a fine settembre da sindaco di Milano Beppe Sala. L’obiettivo della misura è offrire a queste famiglie la possibilità di affittare appartamenti intorno ai 500 euro al mese. La tariffa dovrebbe aggirarsi «tra 40 e 90 euro al metro quadro l’anno». D’altro canto c’è il tema delle case popolari, con 2.800 alloggi del comune attualmente sfitti e in attesa di ristrutturazione. «Non riusciamo a starci dietro», aveva dichiarato l’assessore alla Casa Guido Bardelli. Pertanto, aveva aggiunto «stiamo cercando di capire come accrescere l’offerta e riorganizzare il patrimonio pubblico soprattutto in centro». 

L’accesso ai capitali

Il caso di Milano è estremo, ma il problema si riscontra su tutto il territorio italiano. Nonostante la presenza di alcune iniziative, il problema principale rimane l’accesso ai capitali necessari per sostenere questi progetti. Gli investimenti in housing sociale richiedono fondi a lungo termine, con tempi di rientro superiori ai 30 anni e tassi inferiori a quelli di mercato. Per affrontare questa sfida, la ricerca della Bocconi propone la creazione di un fondo nazionale di garanzia, ispirato alle esperienze francesi e olandesi, che potrebbe favorire lo sviluppo di progetti abitativi accessibili. La Fondazione Housing Sociale, nata nel 2004 su impulso di Fondazione Cariplo, continua a promuovere soluzioni per l’emergenza abitativa in Italia, con particolare attenzione a giovani coppie, anziani, studenti e migranti.

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