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Pontida, i giovani della Lega insultano Tajani: «Scafista!». Salvini chiede scusa per loro: «È un amico e un alleato»

05 Ottobre 2024 - 18:51 Felice Florio
Il segretario di Forza Italia aveva appena presentato la sua proposta sulla cittadinanza: «Diritto allo Ius Italiae dopo 10 anni di scuola»

«Noi diciamo che per essere italiani bisogna conoscere l’italiano, la storia italiana, la geografia, la costituzione e l’educazione civica. Ecco perché diciamo nella nostra proposta dello Ius Italiae che dopo dieci anni di scuola dell’obbligo condotta con profitto, puoi diventare cittadino italiano». La Forza Italia di Antonio Tajani ha sposato, questa estate, la battaglia per cambiare la legge sull’ottenimento della cittadinanza. E gli azzurri dimostrano di non voler arretrare, nonostante la questione continui a creare attriti con gli alleati di governo, anzi: il segretario del partito fondato da Silvio Berlusconi, a Milano, ha presentato alla stampa la proposta di legge, ribattezzata Ius Italiae perché, in sintesi, «diventi italiano se ti sei formato da italiano». Nella stessa giornata – il 5 ottobre – la Lega ha aperto i lavori della sua festa annuale a Pontida. Qui, i giovani del Carroccio hanno subito risposto, con insulti e striscioni, all’annuncio dei forzisti.

Gli insulti da Pontida

Un corteo dei giovani leghisti, entrando nella tensostruttura, ha intonato in coro: «Tajani, Tajani vaffanculo». E ancora: «Tajani moderato, noi no». A dirigere gli slogan, con il megafono in testa al codazzo, il consigliere milanese della Lega, Alessandro Verri. Tra le solite intemerate di «’Secessione, secessione», «Roma ladrona, la Lega non perdona» e anche un «Bossi, bossi», i ragazzi hanno srotolato uno striscione preparato in anticipo per schernire il leader di Forza Italia: «Ius scholae in vista, Tajani scafista?». Una serie di attacchi per cui, gli azzurri, si attendono il biasimo dei dirigenti del Carroccio. La nota è diramata da Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Le dichiarazioni che giungono da Pontida, ottusamente ingiuriose nei riguardi del nostro segretario nazionale, provengono evidentemente da ignoranti, perché evidentemente ignorano il contenuto della proposta di Forza Italia sullo “Ius Italiae” e intervengono scompostamente con slogan volgari e frasi fatte di miserabile livello. Sono certo che la dirigenza della Lega prenderà le distanze da tali inqualificabili parole e non farà mancare il leale sostegno al segretario Tajani».

Il freno degli alleati

La condanna è arrivata presto dal deputato Luca Toccalini, leader del movimento giovanile della Lega: «Le idee sbagliate si combattano politicamente, non con insulti o attacchi personali. E i quattro cretini che hanno fatto cori beceri contro i napoletani sono stati stoppati immediatamente e già segnalati al segretario che prenderà provvedimenti disciplinari». Quindi, seppure c’è stata una presa di distanza, l’esponente del Carroccio ha derubricato a «idee sbagliate» la proposta azzurra. Anche Matteo Salvini ha chiesto scusa, ma ciò non toglie che i membri del governo di Lega e Fratelli d’Italia hanno frenato sull’iniziativa azzurra. Giuseppe Valditara, arrivando a Pontida, ha commentato: «Prima della cittadinanza, dobbiamo preoccuparci di integrare gli studenti stranieri che oggi hanno un tasso di dispersione molto elevato e spesso un livello di conoscenza della lingua italiana non corrispondente a quello dei loro compagni italiani». La meloniana Daniela Santanchè, invece, ha esortato a dare priorità «al programma di governo. Non ho pregiudizi, ma dobbiamo rispondere a chi ha votato centrodestra e quindi fare quello che c’è nel programma».

Forza Italia giovani: «Perplessità sulla presenza di eletti della Lega durante i cori»

Da una giovanile all’altra. Il movimento dei ragazzi di Forza Italia, attraverso una nota del responsabile dell’organizzazione Simone Leoni, ha replicato ai colleghi del Carroccio. In una nota, «Gli insulti e i cori contro Tajani gridati oggi a Pontida da una parte del movimento giovanile della Lega sono assolutamente vergognosi, indegni sia dello spirito unitario della coalizione di centrodestra sia dei più comuni principi basilari di rispetto e buona educazione che dovrebbero essere alla base della militanza politica. Viene da chiedersi se la paura rispetto allo Ius Italiae non derivi dal fatto che alcuni di quei manifestanti che abbiamo visto nei video – non avendo superato neanche la prima elementare a giudicare dagli insulti e dalla mancanza di educazione – abbiano paura di vedersi ritirata la cittadinanza. Apprezzo che sia Salvini per la Lega che Toccalini per la Lega Giovani abbiano preso le distanze da quelle scene indegne, ma rimango ugualmente perplesso quando a essere derubricati come “quattro scemi” sono anche importanti eletti della Lega a vario livello».

Cosa prevede lo Ius Italiae

Forza Italia, intanto, ha già spedito agli alleati il testo della proposta. L’avrebbero ricevuta i capigruppo di Camera e Senato di Fratelli d’Italia, Lega e Noi moderati. «Siamo pronti ad accogliere le eventuali proposte di modifica e idee degli alleati, se queste verranno», ha spiegato Tajani. Il quale, però, ha ha aggiunto: «Noi la proposta di legge la presentiamo lo stesso, non ci muoviamo da questa posizione perché è una posizione meditata a fondo». Lo Ius Italiae pensato dagli azzurri prevede che «lo straniero nato in Italia o lo straniero che arriva in Italia entro il compimento del quinto anno di età, che risiede ininterrottamente per dieci anni in Italia e frequenta e supera le classi della scuola dell’obbligo – 5 anni di elementari, 3 anni di medie e 2 di superiori -, può ottenere la cittadinanza italiana, a 16 anni». Finché è minorenne «la richiesta deve essere fatta da un genitore. Se il genitore non esercita questa facoltà, il ragazzo potrà chiedere la cittadinanza al compimento del 18esimo anno di età», si legge nel testo. Contemporaneamente, la proposta di Forza Italia vorrebbe introdurre delle limitazioni allo Ius Sanguinis: «Abbiamo deciso di ridurre l’albero genealogico. Resta valido il principio dello Ius Sanguinis fino al bisnonno e basta, la cittadinanza italiana non può essere un business, basta truffe», ha concluso Tajani.

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