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Monica Guerritore, il sesso over 60 e il no a Photoshop: «Non è una questione di rughe»

05 Ottobre 2024 - 07:44 Alba Romano
monica guerritore serie tv netflix
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L'attrice protagonista di una serie tv su Netflix in cui riscopre la passione con un giovane: «Le donne devono sentirsi libere, a tutte le età, di viverla»

Monica Guerritore ha 66 anni. Nella serie Inganno di Pappi Corsicato, dal 9 ottobre su Netflix, spiega che il desiderio non invecchia: «E le donne devono sentirsi libere, a tutte le età, di vivere la passione». Per questo nella serie ha esposto il corpo senza filtri: «Non ho voluto Photoshop. Penso di poter essere un veicolo per il pubblico femminile e un’apripista per le colleghe cinquantenni a cui si chiede sempre di avere il viso da trentenni». Lei interpreta Gabriella, proprietaria di un albergo sulla costiera amalfitana, che incontra Elia (Giacomo Gianniotti) e riscopre la passione e il sesso. I figli, preoccupati che sia un approfittatore, provano a farla interdire.

Le scene intime

Guerritore spiega oggi in un’intervista a Repubblica che «si può dare il proprio viso, il proprio corpo, a un racconto. Per me anche nella vita è così: la prima è stata la Magnani. Non è una questione di rughe, è imporre la propria faccia, il proprio modo di recitare, unico e inimitabile». Sulle scene intime «nessuna disinvoltura, anzi ho provato un certo imbarazzo quando ho dovuto mostrare la mia bellezza sfiorita rispetto a quella che il pubblico conosceva. Il coraggio l’ho trovato nel mestiere, è giusto alzare l’asticella per tutte le donne: devono essere quello che sono realmente. A 60 anni non hai il corpo di una di trenta, ma può suscitare desiderio».

Il tabù dell’età

Sull’età come tabù risponde che «io volevo mostrare la stessa intensità passionale, anche con l’umiliazione e l’imbarazzo. Se stai con un uomo giovane esiste: c’è il mio corpo e c’è il suo. Le donne cambiano. Prima hanno le mestruazioni, fanno i figli, poi c’è la menopausa. Diventano adulte e a un certo punto tutto si ferma. Ma chi l’ha detto? Non è così. Le donne hanno desideri, e si sa, l’amore è pericoloso». Infine: «La trama è popolare, poggia sugli archetipi: i figli, la famiglia, il benessere. Lei è madre e nonna, ma in questo nucleo è la scheggia impazzita e fa esplodere tutto. Si libera del giudizio, non le interessa lo sguardo altrui. I figli invece restano ingabbiati da quello che pensano gli altri. Mi piacerebbe che le ragazze, anche le mie figlie, vedessero che una donna può prendersi quello che vuole».

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