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Scuola, Valditara: «Il voto in condotta è una rivoluzione». E si lavora a un’assicurazione sanitaria per docenti e bidelli

05 Ottobre 2024 - 17:57 Redazione
Il ministro annuncia il pugno duro contro le occupazioni: «Non ho in mente uno Stato repressivo, ma chi rompe deve pagare. Le devastazioni sono atti di teppismo»

È la Giornata mondiale degli insegnanti e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, rivendica alcune iniziative intraprese dal dicastero. Come l’introduzione della «nuova educazione civica» e le modifiche sul voto in condotta: «Una rivoluzione culturale», sostiene il ministro. «Io non ho in mente uno Stato repressivo, ma la responsabilità è al centro di una società liberale, che non è anarchica». Valditara, a margine del convegno L’Italia dei conservatori: Europa, futuro, libertà, insiste sulle contromisure da adottare contro gli studenti che si comportano da «teppisti». Rimarca: «Di fronte a scuole devastate all’indomani delle occupazioni dico che si tratta di teppismo. Non c’entra nulla con la politica e mi indigna che ci siano politici che non lo ammettano. Non sono azioni contro il governo ma contro i cittadini italiani, noi tutti ci rimettiamo i soldi. A volte sono stati distrutti persino i bagni delle scuole: se è consentito tutto, se chi rompe non paga, è finita. L’autorità è un principio importante, fondamentale: basta fare quello che si vuole».

Assicurazione sanitaria per il personale scolastico

Valditara biasima anche il comportamento di alcuni genitori, riportando il dato – in crescita – delle aggressioni avvenute nelle scuole. «Per me è un’aberrazione pensare a un genitore che picchia un docente: lo scorso anno le violenze e le aggressioni nelle scuole sono aumentate del 110%». Poi, rivolgendosi idealmente agli studenti, dichiara: «Mi hanno accusato perché voglio valorizzare la parola “lavoro”, l’impegno. I ragazzi devono capire che il lavoro è bello, è realizzante». Infine, il ministro ed esponente della Lega, annuncia un paio di novità per insegnanti e personale scolastico. La prima è un aumento di quasi il 6% per il nuovo contratto di lavoro del mondo scuola. La seconda è l’introduzione dell’assicurazione sanitaria per docenti e collaboratori: «Ormai ce l’hanno i privati, tutti i dirigenti. Lo Stato deve garantire il benessere. Per questo abbiamo introdotto anche gli sconti per i docenti. Bisogna pensare ad un insegnante rispettato, valorizzato, da lì si costruisce e si cambia la società».

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