Terzo mandato e partito delle fritture, De Luca non molla e risponde al Pd: «Mi ricandido a prescindere»
«Non so più come dirlo. Io vado avanti a prescindere, mi ricandido. Chi ci sta ci sta. Chi non ci sta non ci sta». Vincenzo De Luca non intende fare passi indietro rispetto alla sua decisione di ripresentarsi alla guida della Regione Campania per un terzo mandato nel 2025. Il governatore, ex sindaco di Salerno, nelle ultime ore ha ricevuto più di un attacco e di una bocciatura da parte della segreteria del Partito democratico e altri esponenti. Ma durante un incontro con gli imprenditori del Distretto orafo campano, a chi gli chiedeva cosa intendesse fare, ha ripetuto: «Vado avanti a prescindere, anche se c’è sempre qualcuno che fa domande sulla base dell’imbecillità di qualche esponente del Pd. Chi ci sta, ci sta. L’importante è che ci stiate voi, perché se questo lavoro si ferma, la Campania precipita».
I recenti attacchi Pd contro De Luca
In un’intervista al Fatto Quotidiano l’europarlamentare dem e giornalista Sandro Ruotolo ha criticato De Luca, riferendosi alla recente inchiesta che ha portato agli arresti Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri. «Dobbiamo dire addio per sempre al partito delle fritture. Da quanti anni è in piedi il sistema di potere deluchiano? L’indagato di Caserta (Giovanni Zannini, ndr) non è iscritto al Pd, per esempio, ma è uno dei promotori della civica di De Luca. Siamo ancora nel pieno di un sistema clientelare, è ancora più urgente voltare pagina. Quando si concentra il potere, serve l’alternanza», le parole di Ruotolo. Elly Schlein è contraria al terzo mandato del governatore, e il senatore Antonio Misiani, membro della segreteria, ha definito «non percorribile» l’eventuale candidatura di De Luca. Così come il deputato Marco Sarracino, membro della segreteria nazionale, che a la Repubblica ha manifestato a chiare lettere la sua netta contrarietà al terzo mandato. Ma per ora il governatore non ha intenzione di ripensarci.
Foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI