La storia degli 883 diventa una serie tv. Il regista Sibilia: «La loro amicizia? Un teen drama stupendo» – Le interviste
Manca ormai pochissimo all’uscita delle prime due puntate di Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, la serie di Sydney Sibilia in onda dall’11 ottobre tutti i venerdì in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Il titolo già dice ciò che serve sapere. Sibilla, uno degli astri nascenti del panorama cinematografico italiano (la saga di Smetto quando voglio, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, Mixed By Erry) per l’esordio in un prodotto seriale decide di raccontare una delle più entusiasmanti e coinvolgenti favole della storia della musica italiana. Ma, attenzione, non si tratta di una bio rock, il classico drammone da grande schermo che piange e si esalta da solo. Non è una serie per scoprire i segreti degli 883, anche perché è complesso risultare più puri e sinceri di quanto Max Pezzali e Mauro Repetto non siano stati nelle proprie canzoni, «Quando siamo andati ad approfondire quello che c’era sotto – racconta Sydney Sibilia ai microfoni di Open – ci siamo accorti che era una storia di ragazzi, un teen drama stupendo. Poi casualmente questa storia ha dato il via a delle canzoni famosissime, ma non è quello il punto, non volevamo fare una serie didattica spiegando come sono nati gli 883, volevamo vedere quello che c’è dietro le canzoni. Che poi in realtà era tutto lì, noi abbiamo solo sbobinato i testi ed è venuta fuori tutta la serie». La serie – una produzione Sky Studios e Groenlandia (società del Gruppo Banijay) prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia – è una dramedy ritmata e brillante in otto episodi che vedono protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli (Il filo invisibile, Gli sdraiati, Vostro Onore) nei panni, rispettivamente, di Max Pezzali e Mauro Repetto.