Corteo pro Palestina, 34 agenti feriti e 200 persone allontanate: caccia ai violenti, verifiche su infiltrati
Un arresto, quattro fermati, oltre 200 persone allontanate prima della manifestazione (di cui 51 con foglio di via, poiché gravate da precedenti per reati contro l’ordine pubblico) e 150 che hanno deciso di tornare a casa per non farsi identificare ai controlli. È questo il bilancio, ancora provvisorio, dei disordini nati durante il corteo per la Palestina di ieri, sabato 5 ottobre, a Roma. Per quanto riguarda le forze dell’ordine, sono 34 gli agenti feriti, tra cui un dirigente della polizia che ha riportato la frattura del bacino. «Tutta la mia vicinanza e gratitudine ai 34 operatori delle forze di polizia aggrediti e feriti nell’occasione. Ringrazio le forze dell’ordine e la questura di Roma per l’efficace ed equilibrata gestione di una situazione difficile, a difesa della sicurezza dei cittadini», ha scritto su X il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, all’indomani della manifestazione.
Caccia agli infiltrati
Nel frattempo, continua il lavoro della polizia scientifica per dare un volto e un nome ai responsabili dei disordini. Gli esperti stanno passando al vaglio i filmati delle telecamere e le immagini del corteo. I principali indiziati sono ambienti anarchici, centri sociali e ultras, ma non si esclude che si possa trattare di persone arrivate a Roma da altre città apposta per partecipare al corteo e che sono riuscite in qualche modo a sfuggire ai controlli di sicurezza anti-infiltrati.
Gli scontri sotto la piramide di piazzale Ostiense
Il corteo che si è svolto ieri a Roma era stato vietato dalla questura della Capitale per il timore di scontri e infiltrazioni da parte di ambienti antagonisti. La scelta del 5 ottobre come data per la manifestazione è stata oggetto di critiche, perché considerata troppo vicina all’anniversario del 7 ottobre, giorno del feroce attacco di Hamas contro Israele che ha prodotto oltre 1.200 morti. Le polemiche in merito all’iniziativa hanno convinto alcune sigle, tra cui la Comunità palestinese di Roma e del Lazio, a rinunciare alla propria presenza e annunciare un nuovo corteo per il weekend successivo. La maggior parte degli aderenti ha scelto però di scendere in piazza comunque, sfidando il divieto della questura. Lo scontro con la polizia è avvenuto soprattutto a piazzale Ostiense, sotto la Piramide.
In copertina: Scontri tra polizia e manifestanti pro Palestina al corteo di Roma del 5 ottobre 2024 (ANSA/Angelo Carconi)