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Israele, raid sul Libano e sulla Striscia di Gaza: 21 morti in una moschea. Operazione di terra sul campo profughi di Jabalia

06 Ottobre 2024 - 10:05 Massimo Ferraro
guerra israele gaza operazione jabalia campo profughi
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Nella notte l'Idf ha condotto più di 25 attacchi a sud di Beirut, accusando Hezbollah di aver nascosto depositi di armi sotto gli edifici residenziali

L’esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato una operazione militare via terra sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Le truppe di Tel Aviv hanno dapprima circondato l’area, poi iniziato a lanciare artiglieria contro alcuni obiettivi. «Le truppe della 401ma e della 460ma brigata sono riuscite a circondare la zona e stanno conducendo operazioni in quel settore», scrive in una nota Idf, «prima e durante l’operazione, l’Iaf – l’aviazione militare – ha colpito decine di obiettivi militari nell’area per appoggiare le truppe di terra». La convinzione di Israele è che nonostante i bombardamenti e i controlli Hamas si stia riorganizzando, accumulando armi e riposizionandosi in questa zona. «L’operazione andrà avanti per tutto il tempo necessario per distruggere sistematicamente le infrastrutture terroristiche nella zona», annuncia ancora Idf, che ha preso di mira «depositi di armi e munizioni, tunnel, cellule operative» e altri obiettivi.

I raid notturni

È proseguita per tutta la notte l’operazione di Israele sul Libano e a sud della capitale Beirut, iniziata con l’avviso di evacuazione nell’imminenza dei bombardamenti. Secondo Hezbollah, che ha annunciato di aver respinto un tentativo di infiltrazione ai confini dell’esercito israeliano nei pressi di Blida, sono stati più di 25 i raid che nella notte hanno infuocato i cieli di Beirut. Gli attacchi si sono concentrati nelle aree di Al-Mreijeh, Burj Al-Barajneh, Airport Road e Haret Hreik, nella parte meridionale della città. «Attacchi mirati contro depositi di munizioni e sedi militari, deliberatamente posti sotto gli edifici residenziali nel cuore della città», ha comunicato l’Aeronautica israeliana. Tel Aviv ha spiegato che nella giornata di sabato, in quello che è il weekend più vicino all’anniversario degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, dal Libano sono partiti circa 130 missili contro Israele. E altri 30 razzi sono stati lanciati nella notte, «alcuni dei quali sono stati intercettati mentre altri sono caduti» nella zona di Kiryat Shmona, nel nord del Paese». «Continueremo a operare contro la minaccia dell’organizzazione terroristica Hezbollah in difesa dello Stato di Israele e dei suoi residenti», il messaggio delle Idf sui social.

Raid a Gaza

L’azione militare di Israele nella notte non si è limitata al solo Libano. L’esercito ha confermato di aver eseguito almeno due attacchi «mirati» sulla Striscia di Gaza centrale, contro una moschea e una scuola a Deir al Balah. L’Idf, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, ha spiegato di aver colpito le due strutture, «che in precedenza fungevano da moschea Shuhada al-Aqsa e da scuola Ibn Rushd, nell’area di Deir al Balah», adibite a «centro di comando e controllo» all’interno del quale «operavano i terroristi di Hamas». Secondo le autorità della protezione civile locale, è di almeno 21 morti il bilancio del raid sulla moschea e ci sarebbero diversi feriti. Il portavoce dell’organizzazione, Mahmud Bassal, ha dichiarato che nel luogo di culto era stato allestito un centro per gli sfollati.

Attacco imminente all’Iran

Per tutta la giornata di ieri, nonostante fosse Shabbat, si sono tenute riunioni al ministero della Difesa a Tel Aviv con i rappresentanti di Paesi alleati di Israele al fine di coordinare l‘azione contro Teheran. Il premier Netanyahu aveva assicurato che Tel Aviv avrebbe risposto all’attacco iraniano e la reazione potrebbe arrivare nei prossimi giorni. «L’Iran è dietro tutte le minacce contro di noi. Hanno lanciato centinaia di missili contro di noi in uno dei più grandi attacchi della storia. Nessun Paese al mondo accetterebbe un simile attacco, e nemmeno Israele lo accetterà. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e rispondere a tali attacchi, ed è ciò che faremo», ha rivendicato ancora il premier. Al quale ha risposto il ministro degli Esteri di Teheran: «La risposta dell’Iran a qualsiasi aggressione da parte di Israele sarà ancora più forte e severa».

Foto di copertina: EPA/ATEF SAFADI

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