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Biglietti, gadget, birre, merchandising: le intercettazioni degli ultras dell’Inter rivelano il giro di affari della Curva Nord

06 Ottobre 2024 - 12:54 Ugo Milano
Dalle telefonate emerge anche il tentativo (invano) delle due curve di allearsi per prendere la gestione dei bar di San Siro

Biglietti, gadget, trasferte, merchandising e persino birre. È così che facevano affari i capi della Curva Nord, arrestati la scorsa settimana nell’ambito della maxi-inchiesta della procura di Milano sulle tifoserie organizzate di Inter e Milan. A rivelarlo sono alcune intercettazioni riportate oggi da Pierpaolo Lio sul Corriere della Sera, da cui sembra emergere un sistema ben consolidato di attività criminali. I giri d’affari degli ultras di Inter e Milano hanno cifre «da bilancio aziendale». E alcuni dei guadagni, a partire dalla vendita di droga, non sono nemmeno conteggiati. «Sugli spalti vendono fumo, vendono tutto, lì c’è un business da far paura», si sente in un’intercettazione citata dal Corriere.

Fanzine, merchandising, birre

Alcuni dei guadagni della curva interista sono leciti e trasparenti. È il caso della fanzine Urlo della Nord. «Cinquanta mila euro di fanzine al mese, e a noi costa 600 euro» di stampa, dice soddisfatto Marco Ferdico, uno degli ultras interisti finiti in manette. Il suo interlocutore al telefono è Antonio Bellocco, rampollo della ‘ndrina di Rosarno accoltellato un mese fa dall’altro capo ultrà interista Andrea Beretta. Poi c’è il negozio di merchandising della Curva. Anche da lì di soldi ne arrivano parecchi: «Tra il nero, il pulito e il non pulito, e il bianco fa 600 mila euro in un anno», dice sempre Ferdico in una telefonata intercettata dagli investigatori.

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Il procuratore Marcello Viola e il procuratore antimafia Giovanni Melillo in conferenza stampa dopo l’indagine sui vertici delle curve di Milan e Inter, 30 settembre 2024 (Ansa/Andrea Fasani)

Le mani delle curve sui bar dello stadio

Ma gli ultras di Inter e Milan arrivano a mettere le mani su tutto ciò che entra a San Siro. Dall’inchiesta della procura emergerebbero infatti i tentativi delle due curve di coalizzarsi per ottenere il controllo dei bar interni al Meazza. Lo sforzo non va a buon fine, ma riescono comunque a strappare prezzi di favore per comprare birre da rivendere sugli spalti a prezzo maggiorato. Ai bar vittime di estorsione, scrive ancora il Corriere, l’accordo costa «da un minimo di 12 a un massimo di 36 mila euro» per ogni partita.

Bagarinaggio e accordi con la curva rivale

La stagione 2022/2023, che ha visto l’Inter tornare a vincere lo Scudetto dopo oltre un decennio di digiuno, è stata un successo per la Curva Nord: «265mila euro fatti, puliti», dicono sempre Ferdico e Bellocco al telefono. Dalle intercettazioni emergono anche esempi concreti di quel patto di non belligeranza siglato dagli ultras di Inter e Milan e che secondo la procura aveva l’obiettivo di massimizzare i profitti di entrambe le curve. «Il biglietto te lo do a 600, 80 costa il biglietto, sono 520. Tu li vendi a 800, te ne metti in tasca 200», dice Ferdico a proposito dei biglietti del derby Inter-Milan in semifinale di Champions League. L’unico motivo di dissidio tra i capi ultras sembra essere il prezzo di vendita dei biglietti: «Hai venduto il primo anello rosso a 230 euro? Io ho richieste a 280, a 380, a 480, chi 500. Con questi dieci biglietti, più quei quattro, sono partiti tremila euro di guadagno non fatto», dice Ferdico rimproverando l’amico e collega Bellocco.

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