Inchiesta ultrà, il pugno duro di La Russa: «Celle negli stadi e bonifica culturale»
Mentre il calcio italiano vive giornate di apprensione per l’inchiesta sul tifo organizzato che ha coinvolto le curve di Inter e Milan, il presidente del Senato espone la sua risposta al problema: «Tolleranza zero contro l’illegalità all’interno degli stadi. Riportiamoli a essere un pezzo dell’Italia». Ignazio La Russa, intervenendo a un evento organizzato dal circolo di Fratelli d’Italia di Padova, lamenta che «per troppo tempo le curve degli stadi sono state delle zone franche – invece -, vanno perseguiti i reati» negli impianti sportivi. L’intervistatore, allora, sottopone al numero uno di Palazzo Madama l’ipotesi di costruire delle celle negli stadi. La Russa ci sta: «Non so se prima ancora del carcere ci sia bisogno di una bonifica culturale, facciamoli tutti e due».
Il presidente del Senato si lascia andare a una riflessione più ampia: «Prima c’era la polizia negli stadi, poi si sono preferiti gli steward. Questo fatto, che ha portato qualche vantaggio all’interno dello stadio, concettualmente non ha significato che lo stadio sia un’altra cosa rispetto a tutto il territorio nazionale? In tutto il territorio la sicurezza è assicurata da polizia e carabinieri, ma allo stadio non possono entrare. Quando parti dal concetto dell’extraterritorialità dello stadio, faciliti l’ingresso nello stadio… che poi il 95% dei ragazzi in curva non vanno criminalizzati. Ma quel 5% di ragazzi vanno perseguiti. Non ci possono essere zone in cui lo stato può tralasciare la propria sovranità. Questo è un punto fondamentale del pensiero di destra».