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Pontida, Salvini infiamma il popolo leghista: «L’estremismo islamico è il cancro del mondo». Sul palco anche Orbán e Wilders

06 Ottobre 2024 - 15:30 Bruno Gaetani
Il premier ungherese accolto con cori e applausi: «Porteremo i migranti irregolari davanti agli uffici di Bruxelles». L'olandese: «Matteo, nel processo Open Arms sarai il nostro eroe»

Nessun passo indietro sull’autonomia differenziata, pugno duro contro l’immigrazione irregolare e avanti a testa alta nel processo Open Arms. Questi i temi centrali del discorso con cui Matteo Salvini ha chiuso oggi – domenica 6 ottobre – la 36esima edizione di Pontida, il tradizionale raduno della Lega nel Bergamasco. Una manifestazione che ha visto la partecipazione anche di diversi ministri, deputati, senatori, europarlamentari (compreso l’ex generale Roberto Vannacci) e persino gli alleati dei Patrioti per l’Europa, come il premier ungherese Viktor Orbán e il leader dell’ultradestra olandese Geert Wilders. «Fate un applauso ai nostri ospiti stranieri, perché si senta ovunque. Sono arrivati fin qua di loro spontanea volontà», li ha ringraziati Salvini incitando il pubblico di Pontida.

L’estremismo islamico «cancro della Terra»

Nel suo discorso dal palco, Salvini ha parlato innanzitutto di autonomia differenziata, una delle battaglie storiche portate della Lega. La riforma è stata approvata dalla Camera lo scorso giugno, ma il referendum che ne chiede l’abolizione ha raggiunto oltre un milione di firme. «L’autonomia, dopo 30 anni di battaglie, è realtà e legge dello Stato. Indietro non si torna», ha scandito Salvini in apertura del suo intervento. Il leader della Lega ha quindi rigettato le accuse di estremismo che vengono rivolte al suo partito. «A leggere qualche giornale di sinistra, a Pontida c’era il raduno dei bad guys, degli estremisti. Abbiamo parlato di progetti e di futuro contro l’unico estremismo che rimane: l’estremismo islamico, che è il cancro della Terra», ha tuonato il vicepremier.

Legge di Bilancio e cittadinanza

Salvini è tornato a commentare la legge di Bilancio e l’ipotesi – poi smentita – di una tassa sugli extraprofitti. «Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai», ha detto il segretario della Lega. Per poi aggiungere: «Il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati, ovviamente ogni tanto discutiamo». A proposito di dissidi interni alla maggioranza, ha fatto discutere l’azione di alcuni giovani militanti leghisti che a Pontida ieri, sabato 5 ottobre, hanno apostrofato come «scafista» il ministro Antonio Tajani per via della sua proposta sullo Ius Italiae. Sempre ieri, Salvini ha bollato lo striscione come «l’opera di quattro scemi» e oggi è tornato a parlare del tema della cittadinanza. «Il problema non è il colore della pelle o dove il buon Dio ti ha fatto nascere. Però la ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente. La priorità, per la Lega, è revocare la cittadinanza a quelli che delinquono», ha detto Salvini raccogliendo gli applausi dei militanti leghisti.

Il ritrovo dei Patrioti per l’Europa

La festa di Pontida è stata anche l’occasione giusta per riunire sullo stesso palco alcuni pezzi grossi dell’ultradestra europea, riunita dopo le elezioni di giugno nel nuovo gruppo dei Patrioti. A partire da Viktor Orbán, premier ungherese, accolto da cori e applausi dei militanti della Lega. «In Ungheria il numero dei migranti è zero, noi non diamo in mano altrui il nostro Paese. Non facciamo entrare gli illegali, noi difendiamo i confini. Noi da Budapest i migranti li porteremo a Bruxelles e li deponiamo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano!», ha tuonato Orbán. In Ungheria, ha aggiunto, «celebriamo Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani». Presente anche Geert Wilders, vincitore delle ultime elezioni politiche in Olanda. Anche lui, dal palco di Pontida, ha scelto di parlare di immigrazione: «Il patriottismo è una virtù e Salvini è un uomo virtuoso», che si è battuto «contro lo tsunami dell’immigrazione clandestina di massa che ci rende stranieri a casa nostra», ha detto il politico dei Paesi Bassi. Dopodiché, rivolgendosi direttamente al segretario leghista, Wilders ha aggiunto: «Matteo, tutti quelli che sono qui ti vogliono bene. Quando sarai in tribunale sarai il nostro eroe. Noi siamo con te, non ti abbandoneremo mai».

In copertina: Matteo Salvini nell’evento conclusivo della festa della Lega a Pontida, 6 ottobre 2024 (ANSA/Michele Maraviglia)

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