Sammy Basso, l’operazione al cuore da «50 e 50» con il chirurgo italiano: «Sono scienziato e credente, facciamola» – Il video
«Moneta: testa, sopravvivo e risolvo il problema, croce, non mi sveglio. E io mi fido: tanto, o si ferma il core tra pochi mesi, o si ferma su questo lettino, però almeno provo a fare qualcosa». A ricordare quanto avvenne nel febbraio 2019 è Sammy Basso, al podcast di Luca Fusar Bassini Quel vaso di Pandora, nel quale lo scienziato e attivista per la ricerca scientifica racconta uno dei momenti più delicati della sua vita. Basso è morto nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 2024, a 28 anni, il più longevo malato di progeria al mondo. Una malattia rara che i medici per anni non seppero diagnosticare e che Basso decise avrebbe studiato e divulgato per aiutare i pazienti nella sua stessa condizione. «Era quasi impossibile prima di allora operare pazienti con progeria, però mi han detto forse siamo arrivati ad avere abbastanza conoscenze per tentare. Mi si prospettava un intervento lunghissimo e molto impattante, a Boston. Un chirurgo italiano, Francesco Musumeci, mi contattò per dirmi che poteva operarmi in maniera molto più semplice. Semplice, ma non facile», racconta al podcast, «avevo già aggiunto un livello di maturità che mi permetteva di vedere le cose dall’esterno e viverle appieno senza paura. Con la preoccupazione certo, ma insomma sono scienziato, so cosa mi stavo succedendo, la progeria sappiamo che c’è, sono credente: mettiamo a frutto queste cose».
Foto di archivio: ANSA/ETTORE FERRARI