21 milioni di italiani vivono in territori a rischio alluvione. Ma solo il 6% delle abitazioni è assicurato
Negli ultimi anni migliaia di italiani sono stati costretti a trasferirsi perché vittime delle «catastrofi ambientali» e del cambiamento climatico. Dal 2008 al 2022, scrive Serena Uccello sul Sole24Ore, gli spostamenti interni sono stati 147mila, gran parte dovuti ai terremoti che hanno interessato la Penisola. Se si analizzano, invece, i numeri relativi alle voci «Alluvione», «Movimenti di massa secca e bagnata», «Incendio e tempesta» il dato arriva a 28.400, che diventa 71mila nel 2023. È la fotografia che restituiscono i numeri dell’Internal displacement monitoring center (Idmc).
Frane e inondazioni
Per quanto riguarda frane e inondazioni, il Rapporto periodico (primo semestre 2024) realizzato dall’Irpi-Cnr restituisce una fotografia tutt’altro che positiva. Tra il 1973 e il 2022 i morti sono stati 1.616, i dispersi 40, i feriti oltre 1.800 e gli sfollati 334.245. Se poi si considera il periodo compreso tra il 2019 e il 2022, gli sfollati sono stati 55.917, 91 morti e 139 feriti. E più di recente da gennaio a luglio 2024, le persone sfollate sono state 655 (7 morti, 5 feriti).
Le aree di pericolosità
Tutte le 20 Regioni d’Italia sono «a rischio». Ciò significa che nessuna porzione di territorio del Belpaese è stata risparmiata dalle «catastrofi ambientali». Più nello specifico, le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia, secondo la mappa dell’Ispra, rappresentano il 5,4% di tutto il territorio nazionale, che arrivano a quasi il 30% se si aggiungono il 10% delle aree a pericolosità media e il 14% a pericolosità bassa. E se prendiamo in esame i dati del Cnr nel periodo 1973/2022 e 2019/2023 emerge come tutte le 20 regioni italiani siano state colpite. Per quanto riguarda il pericolo alluvione gli italiani che vivono in un’area a elevato rischio sono 2,4 milioni, in area a medio rischio 6,8 e a basso rischio oltre 12,2. In totale più di 21 milioni. Se si considera il rischio frana, le persone in pericolo sono 5,7 milioni.
Pochissime case assicurate
In Italia le polizze a copertura dei danni causati da catastrofi naturali ed eventi atmosferici sono ancora poco diffuse, precisa il quotidiano economico-finanziario. Solo il 6% delle abitazioni è infatti coperto contro i rischi catastrofici e solo il 5% delle imprese ha una polizza. Secondo l’autorità europea di vigilanza su assicurazioni e fondi pensione, che ha misurato il rapporto tra esposizione al rischio e grado di copertura assicurativa, l’Italia si posizione – assieme alla Grecia – in cima alla classifica per mancata copertura. Una situazione pericolosa per i conti pubblici, visto che lo Stato finora ha dovuto sborsare cifre sempre più ingenti per aiutare popolazioni e imprese vittime di alluvioni o altri eventi naturali come i terremoti.