Lo scoppio, le fiamme che invadono lo zaino in plastica e il fumo in classe. Tanta paura, ma per fortuna nessun ferito grave
Secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera un episodio preoccupante si è verificato venerdì scorso a liceo Vittorini di Napoli, nel quartiere Arenella. Un power bank usato per la ricarica di uno smartphone è letteralmente esploso in classe. Il dispositivo si trovava dentro lo zaino di uno studente. Si è sentito il botto e poi le fiamme hanno invaso lo zaino, in plastica. Successivamente il fumo e l’odore acre che hanno invaso l’aula hanno provocato l’intossicazione di sette alunni. Due di loro sono stati portati al pronto soccorso per accertamenti, solo a scopo cautelativo. Subito dopo lo scoppio la dirigente scolastica Donatella Mascagna ha avvisato il personale medico del 118. L’esplosione di un power bank non è un incidente diffuso, ma può accadere. Ha delle batterie interne, che possono subire sovraccarichi o difetti di fabbricazione. Sono, secondo quanto riporta la testata, finora 50 in tutto il mondo gli incidenti legati a questo dispositivo.
«Non ci avevo mai pensato prima. Ma sai come sono gli attori. Suona bello dire che sei morto una volta». In realtà il malore che nel 2020 ha colpito Al Pacino, come ha raccontato in un’intervista al New York Times, è stato un momento affatto divertente. L’attore italoamericano, 84 anni, icona assoluta della storia del cinema mondiale, torna così con i ricordi alla prima volta che fu contagiato dal Covid: «Mi sono sentito male ma in maniera inusuale per me, mi è salita la febbre, ero in salotto e me ne sono andato, non mi batteva più il cuore». Fortunatamente i soccorsi sono arrivati in pochi minuti: «Ricordo l’ambulanza davanti a casa. Sei infermieri e due medici vestiti come astronauti». Tutte immagini nitide, perfino quelle di quelli che rischiavano di essere gli ultimi istanti di vita: «Non ho visto la luce bianca. Non c’era nulla dall’altra parte».
«Vorrei restare in giro ancora per un poco»
«Vorrei restare in giro ancora per un poco» sostiene alla fine Al Pacino, nove volte candidato all’Oscar per capolavori come Il Padrino (per entrambi i primi due capitoli), Serpico e Quel pomeriggio di un giorno da cani, una volta vincitore per l’interpretazione in Scent of a Woman – Profumo di donna. Il riferimento è più che altro alla recente nascita del figlio Roman, avvenuta nel luglio del 2023, all’età di 83 anni. Una nascita del tutto inattesa, a tal punto che l’attore, lo racconta nell’intervista, avrebbe chiesto il test del Dna perché i medici gli avevano detto che non avrebbe più potuto procreare. Al Pacino così sospettò per qualche tempo che la compagna, Noor Alfallah, ex di Mick Jagger e con la quale l’attore interromperà la relazione un paio di mesi dopo la nascita di Roman, lo volesse «incastrare». Il sospetto ha lasciato spazio solo alla gioia, così quando gli viene chiesto quale dei suoi numerosi film avesse voglia di far vedere al piccolo per conoscere meglio suo padre lui da una risposta del tutto inaspettata: la commedia di Adam Sandler Jack and Jill. Questo perchè:«È una parte buffa. Era un periodo in cui dovevo farlo perché non avevo soldi, il contabile che mi aveva truffato era finito in prigione e avevo bisogno di qualcosa subito. Così ho accettato».