La giornalista e l'operatore seguirono alcuni soldati di Kiev nella regione russa appena occupata dagli ucraini per realizzare un servizio per il Tg1
Facendo seguito all’inchiesta dei servizi di sicurezza dell’Fsb e alla richiesta del ministero degli Interni che ha inserito Stefania Battistini e Simone Traini nella lista dei ricercati, un tribunale russo ha ordinato l’arresto dei due inviati Rai, giornalista e operatore, che ad agosto sono entrati nella regione di Kursk occupata dagli ucraini al seguito di alcuni soldati di Kiev. Per le autorità russe si tratta di ingresso illegale nel Paese, un reato che prevede una pena fino a 5 anni di carcere. «Il tribunale distrettuale Leninsky di Kursk ha accolto la mozione dell’ufficio regionale del servizio di frontiera russo di emettere un mandato di arresto per i giornalisti italiani Simone Traini e Stefania Battistini entrati illegalmente in Russia dall’Ucraina per girare un servizio televisivo sulla situazione ucraina», scrive il tribunale. «Dopo aver attraversato illegalmente il confine con la Russia, Simone Traini e Stefania Battistini hanno viaggiato a bordo di un veicolo delle forze armate ucraine fino alla città di Soudja», si legge in un comunicato della Corte, «sono stati inseriti nella lista dei ricercati della Russia e saranno tenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo in caso di estradizione». La decisione del tribunale «non è ancora entrata in vigore e può essere impugnata». Battistini e Traini, che a Parma a fine settembre hanno ricevuto il primo premio Open nell’ambito del Festival organizzato da questa testata, hanno lasciato il Paese nei giorni successivi alla messa in onda del servizio, sulla spinta delle pressioni subite. Nelle ultime settimane, la Russia ha intensificato le indagini contro una dozzina di giornalisti stranieri accusati dello stesso reato. I
Se il confronto di insulti canori fra Fedez e Tony Effe (il cosiddetto “dissing”) ha tenuto banco per molti giorni, coinvolgendo alla fine una indispettita Chiara Ferragni, il raffronto fra i due rapper che se le sono suonate e cantate di santa ragione è davvero improponibile. Guardando i fatturati delle società di entrambi Fedez oggi vale 37 volte Tony Effe e nonostante le perdite copiose del lancio della bibita Boem, guadagna 10,3 volte di più. Certo alle spalle Federico Leonardo Lucia (vero nome di Fedez) ha una carriera più lunga e un business più strutturato e diversificato grazie alle qualità manageriali della mamma, Annamaria Berrinzaghi, che amministra il suo gruppo. Nicolò Rapisarda (vero nome di Tony Effe) pur avendo solo un anno di età meno del rivale è esploso musicalmente da solista solo nell’ultimo anno, anche grazie a duetti con altri colleghi.
Fedez nel 2023 ha messo insieme un fatturato di 16,7 milioni di euro con le sue attività
Fedez nel 2023 ha fatturato con le società del suo gruppo Zedef 16,7 milioni di euro, la maggiore parte dei quali (11,4 milioni) sono arrivati dalla sua Doom Enterteinment, agenzia creativa per il lancio di nuovi talenti. Il margine netto del gruppo è quello indicato dal bilancio della holding di partecipazioni: 2,84 milioni di euro, pari al 17% del fatturato. Perdono però alcune società del gruppo, come Autoscontri srl che affitta auto di lusso per girare video e la Happy Seltz, fondata con il gruppo Bernabei di Roma (enoteche), e che controlla Boem, la società che produce la bibita che Fedez ha più volte pubblicizzato con l’amico rapper Lazza.
Tony Effe è arrivato a 453 mila euro di ricavi, ma l’utile è altissimo: 275 mila euro
Assai più ridotto il giro di affari della Effe srl di Roma, che prende appunto il nome dall’unico azionista, Tony Effe. I ricavi sono stati di 453.449 euro, il margine però è altissimo (60,67%) visto che l’utile portato a casa è stato di 275.108 euro dopo avere scalato 96.696 euro di tasse, iscritte in bilancio fra i debiti tributari visto che vengono saldate l’anno successivo. La società può contare su un capitale sociale versato di appena mille euro e su un finanziamento del proprietario di 5.086 euro di cui non appare sicuramente problematica la restituzione. Tony Effe può essere più che soddisfatto di questi risultati sicuramente in crescita nel 2024, dove può festeggiarli con la nuova fidanzata influencer Giulia De Lellis. Forse anche per questo ha fermato il dissing con Fedez, che ha avuto l’ultima parola nella contesa con un verso velenosissimo: «Mi spiace che Chiara ti abbia dato confidenza, almeno con te possiamo dire che ha fatto beneficenza».
Per l’ex di Chiara Ferragni traballa ancora l’investimento nella bibita Boem
Per il marito separato di Chiara Ferragni gli unici guai imprenditoriali vengono proprio dalla bibita Boem, di cui è secondo azionista dopo Leonardo Maria Del Vecchio. Gli ultimi vengono dalla inchiesta giudiziaria sui capi delle tifoserie di Milan e Inter in cui Fedez viene intercettato mentre cerca di piazzare la bibita allo stadio di San Siro. Ma al di là della cronaca Boem ha chiuso il bilancio 2023 con una perdita di 1.859.667 euro, coperta grazie al sovrapprezzo di 2.460.000 euro pagato da Del Vecchio con un aumento di capitale a lui dedicato. Secondo la relazione degli amministratori però nel 2024 le cose stanno andando meglio: «Grazie anche a queste nuove risorse finanziarie, alla data di approvazione del bilancio la società ha potuto costruire un team di dieci persone impegnate nello sviluppo del progetto che vede nel mercato italiano solo la base di partenza per uno sviluppo internazionale. Il tutto ha permesso nel primo semestre del 2024 di registrare una crescita delle vendite pari al 400% rispetto al periodo test del 2023».