Giorni assai difficili per i Flaming Lips, una delle più iconiche band del circuito indie rock americano. Domenica 6 ottobre, durante un concerto a Portland, il frontman Wayne Coyne ha dovuto comunicare al proprio pubblico una tragedia: la giovanissima Nell Smith, cantautrice di appena 17 anni ma che già da diverso tempo collaborava a stretto contatto con la band, è morta. I contatti con i Flaming Lips cominciano sei anni fa, quando aveva appena 11 anni, le loro strade si sono incrociate ad un concerto della band e quello che sembrava essere solo un incontro fortuito si è trasformato in un bellissimo disco di cover di Nick Cave Where the Viaduct Looms. Un disco che ha mostrato al mondo intero il talento della ragazza che, proprio in questi giorni, stava chiudendo il suo primo album di inediti. La morte è avvenuta a causa di un incidente stradale, lo ha raccontato lo stesso Coyne dal palco, aggiungendo: «Questo ci riporta ancora una volta alla mente il potere della musica, e di quanto può essere d’incoraggiamento essere insieme alle persone che si amano».

Scomparsa la figlia del batterista

Quello stesso giorno la band fondata ad Oklahoma City nel 1983 ha dovuto affrontare un altro dramma dai risvolti ancora incerti. Charlotte “Bowie” Drozd, 16 anni, figlia del batterista dei Flaming Lips Steven Drozd, è sparita. Il dipartimento di polizia di Seattle su X ha scritto che l’ultima volta è stata avvistata nei pressi dello Space Needle, palazzo simbolo della città, intorno alle 11:30 del mattino. Da ieri la band pubblica post su post, su tutti i canali social personali o connessi ai Flaming Lips, cercando di ritrovarla. La polizia ha dichiarato: «Non abbiamo condotto alcuna indagine penale, non è stato presentato alcun rapporto di rapimento, niente del genere. Quindi è un caso standard di minorenne scomparso».

Nella foto: un concerto dei Flaming Lips al Festival Ypsigrock del 5 agosto 2022. Foto di Francesco Algeri