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Il governo alla caccia di risorse, pronta la mossa sulle case: «Valori catastali aggiornati per chi ha usufruito di bonus edilizi»

08 Ottobre 2024 - 19:54 Felice Florio
giancarlo giorgetti crescita pil revisione conti economici
giancarlo giorgetti crescita pil revisione conti economici
Il ministro dell'Economia Giorgetti presenta il Piano strutturale di bilancio e conferma che il Pil italiano crescerà meno dell'1% nel 2024

Il Piano strutturale di bilancio, il nuovo strumento introdotto dalla riforma del Patto di stabilità europeo che serve a tracciare la strada da seguire per “aggiustare” i conti pubblici, è pronto per essere discusso in Aula. Ma prima Giancarlo Giorgetti l’ha presentato a deputati e senatori delle commissioni Bilancio riunite. Il ministro dell’Economia del governo Meloni ha definito il documento approntato «ambizioso e, allo stesso tempo, realistico». Non ha mai usato il termine «austerità», però è indubbio che la «prudenza» possa sfociare in qualche «sacrificio» richiesto ai cittadini. «La stabilità della finanza pubblica è un elemento di grande rilevanza. Il piano delinea un quadro di finanza pubblica che porta ad una stabile riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi oneri, che è una necessità ineludibile».

Dura realtà

Questo percorso, secondo Giorgetti, porterà l’Italia fuori «dalla procedura per deficit eccessivo nel 2027», ovvero nel 2006 il piano ha previsto che il rapporto deficit/Pil scenda sotto il 3%. Il titolare di via XX settembre ha voluto chiarire che la presentazione del Piano strutturale di bilancio avviene «in un momento caratterizzato da tendenze contrastanti: se da un lato l’andamento delle variabili economiche appare complessivamente in linea con le attese, dall’altro l’allargamento dei conflitti in atto, in particolare nel Medio Oriente sta aumentano ulteriormente l’incertezza che caratterizza lo scenario economico globale». Tensioni alle quali si aggiunge la revisione delle stime trimestrali annuali fatte dall’Istat: «Pur elevando di molto il livello del Pil sia in termini nominali che reali, hanno comportato una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024 che rende più difficile il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1% per l’anno in corso».

Obiettivo coesione sociale

Giorgetti, tuttavia, ha voluto rimarcare che «il rapporto debito/Pil per il 2024 è stimato al 135,8%, in netto miglioramento rispetto alla previsione del 137,8% contenuta nel Def di aprile». Miglioramento, ha spiegato il ministro, derivato da un andamento «più favorevole delle entrate e a una riduzione più marcata delle spese». Chiudendo sul Piano strutturale di Bilancio, l’esponente della Lega ha rivendicato: «Pur in un quadro improntato al miglioramento della sostenibilità della finanza pubblica, il Piano non lascia indietro nessuno. La definizione di interventi selettivi e prudenti consentirà di assicurare il rafforzamento delle politiche per la famiglia, promuovendo adeguatamente la natalità e la genitorialità, la sostenibilità delle spese per le prestazioni sociali e la qualità delle prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale».

Qualche dritta sulla legge di Bilancio

Dopodiché, Giorgetti ha esposto alcune direttrici lungo cui si sta sviluppando la Manovra 2025. Ha confermato che il governo renderà strutturali «gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni». Nella legge di Bilancio, poi, ci saranno «interventi per favorire la natalità e un sostegno alle famiglie numerose». Altri due capisaldi: «La Manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 e incrementerà i fondi per la sanità pubblica». Giorgetti ha detto che le risorse per le misure elencate saranno ricavate dagli spazi in deficit e da coperture specifiche. È previsto, però, anche un aumento dei costi della casa, almeno per quegli immobili che sono stati ristrutturati con i bonus edilizi: «I valori catastali saranno rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte con fondi pubblici».

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