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Gli insulti di Biden a Netanyahu, il filo diretto di Trump con Putin: le conversazioni top secret che imbarazzano l’America

08 Ottobre 2024 - 18:24 Simone Disegni
Le rivelazioni nel nuovo libro di Bob Woodward: il presidente Usa avrebbe definito un «figlio di p***a» e «un vero str***o» il premier israeliano. E criticato aspramente pure Barack Obama

«Quel figlio di p***a, Bibi Netanyahu è un vero str***o». Sono le parole che Joe Biden avrebbe pronunciato sfogandosi con un suo collaboratore la scorsa primavera, con ogni probabilità in uno dei (tanti) giorni in cui il premier israeliano remava più evidentemente contro gli sforzi della Casa Bianca per arrivare a un accordo di tregua a Gaza. Lo stralcio della conversazione privata è riportato dal giornalista americano Bob Woodward nel suo nuovo libro War, che uscirà negli Usa il prossimo 15 ottobre. Woodward, leggendario cronista del Washington Post che con l’inchiesta Watergate (con Carl Bernstein) portò alle dimissioni dell’allora presidente Richard Nixon (1974), raccoglie nel nuovo libro una serie di conversazioni top secret estremamente imbarazzanti per Biden, ma anche per il candidato alla sua successione Donald Trump. Oltre ai presunti insulti al detestato Netanyahu – di altri non dissimili si era già appreso nei mesi scorsi – Biden avrebbe riservato parole di fuoco (meno sorprendenti) pure al presidente russo: «Quello str**o di Putin, è il paradigma del male», avrebbe detto il leader Usa dopo l’invasione dell’Ucraina. L’establishment americano, il libro attesta d’altronde, temeva e teme davvero i suoi colpi di testa. Nel settembre 2022, secondo stralci del libro anticipati dalla Cnn, il team di sicurezza nazionale di Biden valutava al 50% il rischio che Putin potesse seriamente tentare di chiudere la partita in Ucraina utilizzando armi nucleari. Meno scontate alcune considerazioni che il presidente Usa avrebbe riservato al suo illustre predecessore democratico: Biden avrebbe accusato Barack Obama di «non aver mai preso Putin sul serio» per la sua gestione dell’invasione della Crimea nel 2014.

Amici come prima

Il libro di Bob Woodward di prossima uscita negli Usa (Simon & Schuster)

Chi con Putin ha sempre mantenuto non solo plateali affinità elettive, ma pure – è lo scoop – un filo diretto mai interrotto è invece Donald Trump. Il tycoon avrebbe continuato a sentirlo – spesso in privato, allontanando qualsiasi consigliere – anche dopo aver lasciato la Casa Bianca nel gennaio 2021: «Qualcosa come sette volte», secondo fonti vicine all’ex presidente Usa citate da Woodward. Prima, nell’ultimo travagliato anno alla Casa Bianca, Trump avrebbe invece inviato segretamente a Putin dei kit per i test Covid-19 quando questi erano ancora pressoché introvabili in mezzo mondo. «Non dirlo a nessuno, perché altrimenti si arrabbiano con te, non con me», Trump avrebbe redarguito il leader russo nell’annunciargli la spedizione top secret. Il team del tycoon ha reagito rapidamente alle rivelazioni filtrate dai media Usa accusando però Woodward di aver scritto cose false. «Nessuna di queste storie inventate da Bob Woodward è vera: sono opera di un uomo demente e squilibrato», ha replicato il direttore delle comunicazioni di Trump Steven Cheung, definendo il giornalista del Washington Post «un ometto arrabbiato, chiaramente turbato perché Trump lo sta citando in giudizio con successo a causa della pubblicazione non autorizzata di registrazioni da lui effettuate in precedenza»-

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