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Mady Giò, OnlyFans, le borse e gli hotel di lusso sui social: così la Gdf ora dà la caccia agli influencer

08 Ottobre 2024 - 06:26 Alba Romano
mady gio onlyfans
mady gio onlyfans
Il caso dell'ex barista diventata content creator è la punta dell'iceberg. Le indagini sul web che partono da un elemento di prova inconfutabile: le interviste

Madalina Ioana Filip, in arte Mady Giò, rilasciava spesso interviste in cui raccontava del successo del suo profilo su OnlyFans. Tra quelle in cui diceva di guadagnare più di centomila euro al mese e i racconti sul suo passato da barista era diventata una piccola celebrità con un milione e mezzo di follower su Instagram. Poi è arrivata la Guardia di Finanza. E la 29enne di origine rumena ex cameriera a mille euro al mese a Busto Arsizio si trova nei guai. Perché ha spostato la sua residenza da Cassano Magnago alla Svizzera, ma per finta. Secondo i finanzieri ha sfruttato la legge che permette di avere la residenza con 400 mila franchi di patrimonio, a patto di non lavorare. Ma ha lasciato il domicilio fiscale e parte delle sue attività in Italia. Evadendo l’Irpef per 1,5 milioni di euro e non pagando la tassa etica per 300 mila euro.

Le tasse in Svizzera

Lei su Instagram respinge le accuse e assicura di aver sempre pagato le tasse in Italia e in Svizzera. Il suo avvocato Riccardo Lanzo sostiene che Madalina «risiede stabilmente nel Canton Ticino. I proventi della piattaforma vengono versati nel conto svizzero. E Onlyfans ha sede a Londra». Mentre secondo lui «non basta qualche intervista o la partecipazione a qualche evento in Italia per dire che la residenza svizzera è fittizia. Altrimenti personaggi come Jannik Sinner andrebbero perseguiti allo stesso modo». Mentre la tassa etica, riservata a chi produce contenuti pornografici, di solito non viene contestata alle creator. In attesa di sapere cosa ne penserà il giudice, però, la GdF ha deciso di ingaggiare una lotta nei confronti di content creator e influencer. Partendo proprio dai profili social. Che spesso, spiega oggi Repubblica, sono tutte confessioni.

Il lusso esibito

«I video con gli orologi di lusso. Gli alberghi a cinque stelle. I marchi di alta moda esibiti in ogni post. Per noi quelle non sono soltanto storie. Ma è materiale investigativo: come puoi permetterti una borsa da cinquemila euro se risulti nullatenente?». E poi ci sono i gamer di Twitch, chi pubblica video da milioni di visualizzazioni su Youtube o TikTok. «Quando fermiamo un auto di lusso» ragiona con il quotidiano un ufficiale delle fiamme gialle che in questi anni ha contribuito a recuperare decine di milioni di euro dall’evasione fiscale degli influencer, «praticamente in automatico partiamo con l’accertamento per verificare se è compatibile con il reddito dichiarato dal proprietario. Perché dovevamo fare una differenza con il web?».

350 mila soggetti, 2 miliardi di fatturato

In Italia i creatori di contenuti digitali sono oltre 350 mila. E il fatturato totale è di 2 miliardi di euro. Gli influencer hanno un fatturato di mezzo miliardo. Molti di loro operano come persone fisiche. Alcuni si fanno gestire i diritti d’immagine da società di capitali spesso schermate da costruzioni di scatole cinesi tra l’Italia e l’estero. Pochi di loro hanno fatturati che superano i 50 mila euro al mese. Ma per trovarli le Fiamme Giallo usano un metodo infallibile: le interviste. Perché tutti hanno bisogno di visibilità. Anche perché OnlyFans ha risposto subito alle richieste degli investigatori e non ha intenzione di proteggere chi evade le tasse. E questo non può che essere di grande aiuto.

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