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«Sono venuti per ammazzarci, quello ha fatto la faccia da Joker»: così è stato ucciso Marcello De Angelis a Roma

08 Ottobre 2024 - 07:58 Alba Romano
marcello de angelis manolo colecchia
marcello de angelis manolo colecchia
Manolo Colecchia voleva vendicare un torto del figlio

Manolo Colecchia, 45 anni, è arrivato in via Vincenzo Tineo nel quartiere Alessandrino a bordo di una Dacia con i vetri oscurati alle 2 e 50 di sabato 5 ottobre. E ha ucciso Marcello De Angelis, 25, con una coltellata. Per difendere il figlio 17enne. «Mio fratello è morto per aver difeso il nipote. È morto per mio figlio. I “pesciaroli” sono venuti per ucciderci. Erano tutti drogati. Ha fatto la faccia da Joker, poi ci ha minacciato: vi faccio ammazzare tutti», dice la sorella della vittima Jessica all’edizione romana di Repubblica. «È inaccettabile quello che hanno fatto. Devono pagare tutti, non solo Manolo. Non si può ammazzare per una cosa così».

L’omicidio di via Tineo

L’omicidio è avvenuto nel cortile del residence comunale dove vivono persone in emergenza alloggiativa. Tutto è iniziato dalla lite tra il 17enne e il 15enne: «Ha iniziato a darmi fastidio, poi mi ha buttato in terra. Eravamo in tanti, nessuno mi ha difeso. Anzi riprendevano con il telefono mentre venivo picchiato. Lui è più grande di me, ha 17 anni e non potevo difendermi». A quel punto la madre e suo zio vanno al parco. I due adolescenti continuano a litigare e Marcello interviene. «Ha fatto la faccia da Joker e mentre se ne andava ci ha detto: adesso torno e vi faccio ammazzare». Manolo Colecchia, che gestisce diverse pescherie, parte da Torre Maura e raggiunge via Tineo alle 2 e 50. Con lui ci sono il fratello e il figlio.

«Scendete che vi ammazziamo»

I tre entrano nel condominio e gridano: «Scendete che vi ammazziamo». Jessica e Giacomo gli vanno incontro e Colecchia si scaglia contro la donna:«Volevano uccidermi, sono stata salvata da mio figlio. Avevano gli occhi spiritati». Poi arriva Marcello e viene accoltellato all’addome. Lui muore poche ore dopo al Policlinico Casilino: «De Angelis ha picchiato mio figlio, per questo ero arrabbiato. Ci hanno detto che avevano i bastoni, non volevo ucciderlo», dice Colecchia in arresto.

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