Ilaria Salis-Viktor Orbán, la resa dei conti in Aula: «Fascista, distruggerai l’Ue». «Picchiavi gente con sbarre di ferro e dai lezioni?» – Il video
Alla fine è arrivato il giorno della resa dei conti anche per Ilaria Salis. L’eurodeputata della Sinistra proprio grazie all’elezione a Strasburgo a giugno ha potuto vedere scritta la parola fine all’incubo della detenzione in Ungheria. Aveva trascorso oltre un anno in carcere in attesa di processo per le accuse di pestaggio ai danni di militanti di estrema destra a Budapest nel febbraio 2023. Il suo caso rimase sotto traccia per mesi, poi esplose quando le tv di mezza Europa ripresero il suo ingresso in Aula con ceppi e catene. Oggi, nella nuova veste, Salis ha visto in faccia in Aula a Strasburgo il suo più acerrimo nemico: Viktor Orbán, leader di quel Paese che l’ha fatta finire per oltre un anno in un «buco nero» di una carcerazione preventiva umiliante. La 40enne monzese ha preso la parola nel corso delle repliche all’intervento di Orbán in occasione del semestre di presidenza ungherese del Consiglio Ue. E non ha potuto fare a meno di rinfacciargli tutte le sofferenze patite: «Conosco l’Ungheria dal suo luogo più oscuro: il carcere. Sono stata detenuta preventivamente in dure condizioni per 15 mesi. Sono qui oggi come donna libera solo grazie alla solidarietà di migliaia di cittadini antifascisti», ha ricostruito Salis. Per poi dedurre le lezioni di quell’esperienza. «L’Europa unita è nata sulle ceneri della sconfitta del nazifascismo come progetto di cooperazione internazionale. È un amaro paradosso che oggi sia guidata da chi vuole smantellarla nel nome del nazionalismo. Sotto Viktor Orbán l’Ungheria è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno Stato etnico autoritario, secondo alcuni addirittura una tirannia moderna», ha ricordato Salis prima di enumerare tutti i mali del Paese – dal razzismo alla repressione delle minoranze e del dissenso. Un modello politico che per l’eurodeputata di Sinistra è «una nuova pericolosa forma di fascismo, la variante autoritaria del capitalismo globale odierno».
La replica del premier ungherese
Anche Orbán, a modo suo, non vedeva l’ora di affrontare di petto l’ex detenuta oggi eurodeputata, che per il blocco di potere ungherese è considerata alla stregua di una teppista politica. «Trovo assurdo che qui dobbiamo ascoltare tutti insieme Ilaria Salis, una che ha picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche a Budapest. E lei viene qui a parlare di stato di diritto?», gli ha risposto al veleno il premier ungherese quando ha riguadagnato il podio del Parlamento europeo. Stremato da una mattinata di accuse da ogni parte politica, alla fine il leader magiaro ha sbottato facendo ricorso al noto armamentario della sua retorica populista: «Questo dibattito ha superato il buon senso, ho sentito solo accuse, frutto della vostra propaganda ben nota. Se non leggeste i report finanziati da Soros ma altri dati indipendenti vedreste che l’Ungheria non è messa peggio di altri sulla corruzione».