Mario Gabelli vuole il Monza: chi è il miliardario americano con origini emiliane in trattativa con i Berlusconi
Una Serie A sempre più a stelle e strisce. Anche il Monza diventerà americano, o meglio italo-americano. Nulla è ancora ufficiale ma le trattative tra Fininvest, holding della famiglia Berlusconi, e la Gamco Investors del miliardario Mario Gabelli sembrano ormai alle battute finali, come riferisce oggi il Corriere della Sera. A conferma del fascino del calcio italiano, e delle evidenti prospettive di business che si nascondono sul campo da gioco. La famiglia Berlusconi, però, ha precisato che non intende abbandonare completamente la squadra brianzola: è solo alla ricerca di partner.
Chi è Mario Gabelli
Da Solignano (Parma), al Bronx, a Monza. Il cuore di Gabelli, nato e cresciuto negli Stati Uniti da genitori emiliani, è sempre in qualche modo rimasto attaccato all’Italia. A 82 anni è ancora presidente e amministratore delegato di uno dei fondi di investimento più importanti d’oltreoceano. La Gamco Investors, da lui stesso fondata, gestisce asset per un valore di 31 miliardi di dollari. Un business che per Gabelli è stato a dir poco redditizio. Solo nell’ultimo anno lo stipendio base entrato nelle sue tasche ammontava a 36 milioni di dollari. Per intenderci, 9 in più rispetto alla controparte del fondo BlackRock, che pure gestisce oltre 10mila miliardi di dollari. Tra il 2019 e il 2022, Gabelli ha guadagnato oltre 110 milioni di dollari. Secondo Forbes il suo patrimonio personale è stimato intorno ai 2 miliardi di dollari.
Fininvest: «No alla cessione totale»
L’acquisto del Monza, però, è ancora da definire. Secondo indiscrezioni riportate da Calcio e Finanza, l’offerta di Gabelli ammonterebbe a circa 100 milioni di euro per il 100% della società. Ma per ora la famiglia Berlusconi nega di voler cedere la totalità delle quote societarie. «Non commentiamo i singoli nomi. Ci sono conversazioni in corso con vari partner potenziali, in nessun caso però si tratta di trattative in fase avanzata», ha precisato un portavoce di Fininvest. Che poi ha aggiunto che lo scopo di questi “sondaggi” sia quello di «individuare partner insieme ai quali portare avanti lo sviluppo della società». Una volontà di rimanere ancora con le mani in pasta nel Monza che la famiglia Berlusconi aveva già manifestato nell’ambito della trattativa – fallita – con Orienta Capital Partners.
La Serie A parla inglese
Questa volta però sembra davvero tutto pronto al passaggio di mano. Il Monza dovrebbe quindi aggiungersi a una lunga lista di club italiani controllati da fondi o grandi businessman americani: l’Inter da Oaktree, il Milan da RedBird, la Roma dai Friedkin, l’Atalanta da Stephen Pagliuca in collaborazione con la famiglia Percassi. Ma anche la Fiorentina da Rocco Commisso, il Genoa dalla 777 Partners, e le neopromosse Parma dal Krause Group e Venezia da VFC Newco 2020 LLC. Otto delle venti più forti squadre del nostro Paese respirano dollari.