Sardegna, Alessandra Todde contro Beppe Grillo: «Non vuole che il M5s diventi adulto»
«Evidentemente Beppe Grillo non ha letto la nostra legge regionale». La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde in due interviste rilasciate al Corriere della Sera e al Fatto Quotidiano va all’attacco del Garante del Movimento 5 Stelle. Per difendersi da quel posto sull’isola che vorrebbe il carbone pubblicato sul blog del fondatore. E Todde spiega anche che dietro la pubblicazione c’è solo l’ennesimo episodio della guerra con Giuseppe Conte. E «un continuo antagonismo nei confronti del M5s». Perché, spiega Todde a Luca De Carolis, «da qui al 2030 la Regione stanzierà quasi 1 miliardo per le rinnovabili. Ma quello sardo non può diventare un paesaggio industriale, con uno sfruttamento indiscriminato».
Todde contro Grillo
Per questo, sostiene la governatrice, «faremo la transizione verde. Varando un piano energetico che non viene rinnovato da anni e arrivando a creare una società energetica regionale, per tagliare il costo delle bollette per cittadini e imprese». E aggiunge: «La giunta precedente, quella di Solinas, era stata immobile sul tema. E in assenza di regole le multinazionali hanno fatto ciò che volevano sul territorio. La nostra sospensiva, ora superata dalla legge regionale, è stata impugnata dal governo Meloni perché ostacolava le lobby energetiche che l’esecutivo voleva proteggere: è scritto nero su bianco nelle motivazioni». E sulla triplicazione dell’energia dalle rinnovabili spiega che «la quota dell’Italia viene stabilita dall’Europa, e la ripartizione tra le regioni avviene con una legge del 2012, il cui meccanismo di ripartizione ha assegnato alla Sardegna la quota di 6,2 GW».
Una scelta che non dipende da noi
«Non è una scelta punitiva, ma non dipende da noi. Abbiamo ancora due centrali a carbone in attività, e dobbiamo sostituire la produzione di energia da fonti fossili fortemente inquinanti», chiude Todde. Che su Grillo insiste: «Ha dimostrato di non conoscere la Sardegna, lo ripeto. Gli riconosco il merito di aver incanalato il dissenso nelle istituzioni, negli anni scorsi. Ma ora non vuole capire che il Movimento è diverso, e che vuole scegliere cosa diventare. Lui guarda solo al passato, e non vuole che il M5S diventi adulto».
I due mandati
Todde apre anche alla riforma due mandati: «Personalmente credo che la classe dirigente vada valorizzata, non disperdendo la sua esperienza. Ma non farei più di due mandati nello stesso ruolo: meglio cimentarsi anche in altri livelli elettivi». Infine, sui 300 mila euro annui che il Garante prende dal M5s: «Dovrebbe dare un contributo, e invece da parte sua c’è solo continuo antagonismo. È un problema da affrontare».