Allarme sicurezza da nord a sud, lo sfogo di Juan Jesus: «A Napoli non mi sentirò più sicuro». Il ginnasta Bartolini: «Milano è una giungla»
Nicola Bartolini a Milano, Juan Jesus a Napoli. Il problema della sicurezza nelle città italiane viene sollevato anche dai due atleti, che sui social si sono esposti raccontando di esperienze vissute in prima persona. Il ginnasta cagliaritano, medaglia d’oro nel corpo libero ai campionati del mondo Kitakyushu del 2021, ha raccontato di una tentata rapina subita nei pressi della sua abitazione milanese mentre portava a spasso il cane. Il difensore del Napoli, invece, è durissimo su Instagram: «Fate vomitare». Racconta di essere stato pedinato e di aver subito una tentato furto della sua auto.
La denuncia di Jesus: «Mi hanno pedinato, non sono più sereno»
L’orologio sulla storia Instagram dice 05.34 di mattina. Nel video Juan Jesus fa il giro della macchina, apre le portiere e fa vedere come la macchina sia stata aperta e abbia subito danni all’interno. «Sicurezza ZERO. Dopo quasi un mese pedinato, oggi hanno provato a portare via la macchina. Che brutta sensazione, mi fate vomitare». A questo segue un altro messaggio, se possibile ancora più duro. «Quello che è accaduto stanotte è soltanto la ciliegina sulla torta», ha scritto sui social. «Nell’arco di un mese ho trovato nella macchina ben 5 airtag (geolocalizzatori). E solo sapere che questi delinquenti sanno dove vivo non mi porta serenità». E poi lo sfogo si chiude con tanta amarezza: «Purtroppo in una città cosi bella non sentirò mai più al sicuro. So che i beni materiali alla fine sono secondari, ma sapere che un estraneo ha violato una cosa mia personale mi fa veramente schifo!».
Il racconto di Bartolini: «Il ladro è finito peggio di me»
Instagram è il canale prescelto anche da Nicola Bartolini. L’atleta azzurro ha usato parole pesanti: «Milano è una città raccapricciante», ha scritto in una storia in cui ha raccontato l’accaduto. «Sono stato aggredito alle 20 sotto casa mia mentre portavo il cane a fare i suoi bisogni», continua sottolineando come l’obiettivo dell’aggressore fosse il suo cellulare. «Per sfortuna del povero e sfigato “ladro” anziché portarmi via il cellulare ha preso solo tantissimi pugni in faccia». Ed effettivamente nelle storie dopo Bartolini mostra le nocche sanguinanti della sua mano e un vistoso bernoccolo in fronte, a testimonianza dello scontro avvenuto con lo sconosciuto. «Fosse successo a una signora o una ragazza indifesa non so come sarebbe andata a finire. Mi ritengo fortunato ad aver preso soltanto un pugno in fronte e sicuramente è stato più sfortunato il mio povero aggressore», continua. Il messaggio è sicuramente forte: «Non c’è sicurezza in questa giungla di città, ne succedono di tutti i colori tutti i giorni».